
ROMA - Mentre il Parlamento è impegnato alla ricerca del nuovo inquilino del Quirinale: ministri, leader politici e presidenti di Regioni affrontano la quarta ondata Covid. L'Italia ha raggiunto ormai il picco e si avvicina alla discesa della curva dei contagi come spiega il Commissario straordinario all'emergenza Francesco Figliuolo: "Sembra che siamo arrivati al plateau e si stia andando verso la discesa. Siamo all'87% della platea totalmente immunizzato e a 30 milioni di persone col booster su 39 milioni che potrebbero farlo".
L'elezione del nuovo Presidente della Repubblica era l'occasione individuata da parte dei governatori per spingere sulla modifica delle regole vigenti nel Paese. Tuttavia è arrivato lo stop: a seguito del rinvio della conferenza unificata e della conferenza Stato-Regioni disposto dal ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini, il presidente Massimiliano Fedriga ha sconvocato la riunione prevista nella giornata di oggi. Se ne riparlerà dopo l'elezione del Capo dello Stato.
LE RICHIESTE DELLE REGIONI - Tre i punti su cui le Regioni premono e su cui il Governo ha aperto più di una porta: cancellazione delle zone colorate, rivisitazione dei conteggi pazienti Covid negli ospedali e infine le regole della scuola con tamponi e quarantene (Leggi qui). Punti su cui il governatore ligure Giovanni Toti ha più volte chiesto un intervento di revisione.
Da una parte la questione dei colori ormai apparentemente superata dalla divisioni tra vaccinati completi, vaccinati con due dosi e non vaccinati; dall'altra l'appello a distinguere tra ricoverati per Covid e ricoverati con Covid con la richiesta di eliminare dai bollettini questi ultimi che si trovano in ospedale per motivi diversi dal Covid (altre patologie). Infine la questione scuola: in pochi giorni la Liguria è passata da 450 classi in quarantena a oltre 1.300.
LE DECISIONI DELL'UNIONE EUROPEA - Intanto anche l'Unione europea va nella direzione richiesta dalle Regioni italiane. L'Ue, come riporta il Sole24Ore, si prepara ad abbandonare la mappa del contagio in favore di un approccio individuale dove conterà lo status personale del cittadino e non l'area di provenienza. Oggi, martedì 25 gennaio, la questione arriverà sul tavolo del consiglio affari generali europeo. Secondo le nuove regole che l'Ue si prepara a definire le persone con vaccinazione completa, guarite dalla malattia o in possesso di un test al Covid negativo, non potranno essere costrette a nuovi test o quarantene, indipendentemente dalla situazione epidemiologica del loro Paese di origine.
La mappa colorata diventerà così solamente un valore indicativo ma non determinante. Altro aspetto importante a livello europeo è quello legato alla durata del ciclo vaccinale con il green pass europeo che conferma la durata di nove mesi. Infine la questione della durata temporale dei tamponi: il molecolare resterà valido 72 ore mentre l'antigenico passerà da 48 a 24ore.
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