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Ma senza di lui, temono in molti, il partito rischia di sfaldarsi, nonostante negli ultimi giorni abbia fatto un balzo nei sondaggi di oltre tre punti percentuali
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GENOVA - Nel day after dell'ultimo saluto al presidente Silvio Berlusconi la politica ritorna protagonista del dibattito pubblico, con i futuri e possibili scenari non solo in Forza Italia ma anche nel centro-centrodestra. Chi sarà il successore del presidente Berlusconi? I sostenitori forzisti vorrebbero che a prendere le redini del cavaliere fosse Marina, primogenita di Berlusconi, presidente del Gruppo Fininvest e di Mondadori Editore. L'imprenditrice però, ha sempre declinato l'invito, tenendosi al di fuori dei giochi politici. Dagli esponenti azzurri della Liguria si leva però una certezza: non ci sarà mai più un altro Silvio Berlusconi. Come dire, nessuno potrà prendere il suo posto, “non fatevi strane idee”. Ma senza di lui, temono in molti, il partito rischia di sfaldarsi, nonostante negli ultimi giorni abbia fatto un balzo nei sondaggi di oltre tre punti percentuali. E allora, se non si parte dal leader, per quello ci sarà tempo, si può ripartire dalle indicazioni che l'ex premier ha lasciato scritte, in un "quaderno degli appunti" che è già circolato tra le mani degli esponenti di FI.

"Io li ho visti, ha scritto quello che dobbiamo fare fino alle Europee, ha dato le indicazioni da seguire - racconta a Primocanale il deputato di Forza Italia Roberto Bagnasco -. L'alleanza in Europa è simile a quella in Italia, i popolari da una parte, ovvero noi, e i conservatori della premier Meloni dall'altra, lui voleva che arrivassimo a questo cambiamento di indirizzo, non è facile ma è una cosa fortissima. Io ci credo e mi auguro che saremo uniti. Lui ce lo ha detto con chiarezza, la responsabilità non sarà la sua ma la nostra che non abbiamo seguito le sue indicazioni". Un messaggio che deve arrivare forte e chiaro alle varie anime del partito, chiamate a fare sintesi sulle istruzioni lasciate dal loro presidente. E a cogliere le sue parole l'ex deputato Roberto Cassinelli che chiama all'unità il partito.

"È fondamentale che Forza Italia resti unita e compatta, abbiamo una serie di leader tra cui Tajani che è sempre stato molto vicino a Berlusconi. Bisogna rimanere uniti proseguendo con i nostri valori e cercando di costituire un peso sempre più importante in questo governo, che dev'essere moderato e in grado di dialogare con l'Europa" commenta Roberto Cassinelli. Nelle ultime elezioni il centro di Carlo Calenda ha dialogato inizialmente con il centrosinistra, presentandosi poi da solo (Renzi e Calenda e quel che al tempo c'era del Terzo Polo ndr). "Politicamente è una componente che ha affinità con FI ma starà a loro capire (Italia Viva e Azione ndr) cosa vogliono fare e in che misura dialogare. Il nostro partito resta nell'ambito del centrodestra e nel governo, e credo che nessuno avrà voglia di avventurarsi in strade impervie" ha aggiunto Cassinelli, che traccia la differenza tra Renzi e Berlusconi: il primo è stato un uomo solo al comando, il secondo è stato al comando ma con tante persone che lo seguivano.

E dal mondo centrista arriva l'analisi dell'ex presidente di Regione Liguria Sandro Biasotti, che non vede scossoni all'orizzonte per la cementificazione del partito di Giorgia Meloni. “C'è sicuramente bisogno di un centro che ora sta affluendo in Fratelli d'Italia, che se sarà moderato rimarrà saldo e consolidato, altrimenti penso che si creerà uno spazio, anche se al momento non vedo personalità in grado di poterlo occupare” commenta Biasotti. Che possa essere Matteo Renzi a incarnare quella figura? In Liguria non sembrano contemplarlo, a causa soprattutto del suo passato nel Partito democratico, ma nel frattempo l'ex presidente del consiglio si è detto pronto ad accogliere i transfughi di Forza Italia.

Alla finestra, mentre prosegue il suo mandato, c'è Giovanni Toti, che mai ha negato l'intenzione di lavorare a un grande centro, capace di colmare quel vuoto che nessuno però ancora è riuscito a riempire o a essere particolarmente attrattivo. Ci sarà tempo per lavorarci e per non alterare gli equilibri della maggioranza. Il prossimo appuntamento sarà quello delle Europee 2024, mentre in Liguria si andrà al voto per le Regionali l'anno successivo. E tra il possibile terzo mandato del presidente Toti e future alleanze al centro, la morte di Berlusconi potrebbe aprire nuovi scenari. In un'epoca storica dove, al momento però, l'Italia sembra collocarsi a destra o a sinistra.

 

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