ROMA - Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha ricordato in Aula Giorgio Bornacin, scomparso lo scorso 17 marzo a Genova dopo una lunga malattia, invitando l'assemblea a osservare qualche secondo di silenzio. Piemontese di nascita e genovese di adozione, ha raccontato La Russa, "aderì giovanissimo al Ms, alla giovine Italia inizialmente e al Fuan, quando entrò in università. Negli anni '80 consigliere regionale in Liguria fino al '96. In quegli anni è stato punto di riferimento per il partito di Giorgio Almirante".
In seguito poi, è proseguita la sua carriera politica, che lo ha visto aderire alla svolta di Fiuggi con l'ingresso in An, per diventare due anni dopo senatore e poi ancora deputato. "Mio grande amico - ha ricordato ancora La Russa - ho condiviso con lui tante battaglie politiche. È sempre stato una persona garbata ma inflessibile nei suoi convincimenti. Si è distinto per la sua coerenza, il rispetto degli avversari e per la capacità di interpretare le proprie idee, adeguandole sempre al mutare dei tempi ma conservandone la linearità".
Sulla figura di Giorgio Bornacin è intervenuta anche la senatrice di Italia Viva-Azione Raffaella Paita. "Ricordo Giorgio Bornacin come avversario, con idee lontane dalle mie, ma di cui ho avuto la possibilità di apprezzare la lealtà e il senso delle istituzioni. E soprattutto la capacità reale di occuparsi dei problemi veri del suo territorio. Ricordo la battaglia incredibile contro l'isolamento della Liguria, per le infrastrutture, per il terzo valico dei Giovi. Ricordo la passione ideale nei confronti della propria comunità: una persona lontana dalle mie posizioni, ma mai un nemico, che ha messo al primo posto l'interesse della Liguria e del paese".
Un pensiero è stato espresso anche dal senatore di Fratelli d'Italia Gianni Berrino. "Giorgio Bornacin è stato un politico leale che non si è mai scostato dalle sue posizioni e che ci lascia oggi una destra evoluta. A lungo referente ligure di Giorgio Almirante, Bornacin ha saputo adeguare le sue idee, cui è rimasto sempre fedele, al cambiamento e al passo dei tempi. Per me è stato un esempio e mai avrei pensato di avere l'onore di commemorarlo proprio nell'aula che ha visto una parte della sua vita parlamentare. Ciao Giorgio".
IL COMMENTO
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