La questione della presunta infiltrazione corruttiva - a suon di sacchi pieni di cartamoneta - del Qatar nelle istituzioni europee, con un ex eurodeputato italiano del PD finito agli arresti insieme con altri esponenti istituzionali e lobbisti, ha provocato un "caso" nel Parlamento di Strasburgo. Ma la risoluzione di condanna votata in aula ha aggiunto confusione a confusione, per la mancanza di condivisione tra tutte le forze presenti.
Il capodelegazione a Strasburgo della Lega Marco Campomenosi, insieme con il presidente del gruppo ID (Identità e Democrazia) Marco Zanni, denuncia infatti: “Alla Lega e al gruppo Identità e Democrazia è stato impedito, arbitrariamente e in maniera del tutto immotivata, di firmare la risoluzione comune di condanna sul caso Qatargate redatta in questi giorni dai gruppi del Parlamento Europeo. Dopo riunioni, incontri, trattative alle quali abbiamo partecipato attivamente portando il nostro apporto di idee, la maggioranza del Parlamento Europeo si rende nuovamente protagonista di una ignominia antidemocratica, escludendoci da un documento che abbiamo contribuito a scrivere. Il cordone sanitario, vergognosa onta di questa legislatura, si ripresenta, portato avanti da quelle forze di sinistra che proprio oggi sono al centro degli scandali e in nessuna posizione per dare lezioni".
"Anziché estromettere gli europarlamentari di Lega e gruppo Id, democraticamente votati ed eletti da milioni di cittadini europei, forse la sinistra - conclude Campomenosi - farebbe meglio a ripensare un cordone sanitario contro i sacchi di banconote e i tentativi di corruzione dai regimi”.
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