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"La pena dei detenuti è quella stabilita dalla legge
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GENOVA - È l'avvocato e consigliere dell'ordine degli avvocati di Genova Stefano Sambugaro il nuovo Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del capoluogo ligure, "una figura voluta da tutto il Consiglio Comunale" spiega l'assessore alle Politiche Sociali Lorenza Rosso. "Sambugaro - prosegue Rosso - è secondo me la persona adatta per questo ruolo. Tutti sappiamo che la pena nel nostro ordinamento a una funzione riabilitativa, quindi l'inclusione e il rapporto di inserimento sociale devono essere le parole chiave per questa figura e per questo lavoreremo insieme sulle politiche sociali".

Il compito del Garante sarà quello di verificare le condizioni in cui versano i detenuti, cercando di promuovere attività che possano aiutarne il reinserimento nella società una volta scontata la loro pena: "L'attività risocializzante dentro il carcere con l'aiuto delle istituzioni locali è di aiuto al ripristino della legalità - afferma Sambugaro -. Le iniziative sul recupero passano attraverso lavoro e volontariato, attività di vita ordinaria".

In Italia però le condizioni delle carceri in molti casi sono di degrado, fatto che è costato numerose condanne al nostro Paese. Nel carcere genovese di Marassi il problema principale è dovuto al sovraffollamento: "La capienza è di 500 persone ma al momento ce ne sono 750 - spiega Sambugaro -, con un conseguente peggioramento delle condizioni di tutti. Il carcere è una struttura dove il detenuto paga la sua pena, e quella è giusto che la paghi nei termini stabiliti dalla legge. Non ci deve essere nulla di più. Le condizioni degradanti sono un di più".

Nelle carceri del capoluogo ci sono anche importanti iniziative di reinserimento per i detenuti, come il teatro e la panetteria a Marassi o l'attività di sartoria nel carcere femminile di Pontedecimo, ma per il nuovo Garante c'è spazio per ulteriori iniziative: "Dobbiamo convincere gli imprenditori a investire nel carcere, con attività che possano aiutare i detenuti a fare un percorso di reinserimento nel mondo reale. Chi viene reinserito nel 75% dei casi non delinque più".

Anche il Consigliere Comunale del Pd Cristina Lodi esprime la sua soddisfazione per la nomina: "Sono felice che dopo due anni e mezzo di proposte, sollecitazioni e attese, arrivi la nomina di questa importante figura per la nostra città. Ricordo che la proposta di deliberazione della figura del garante dei diritti delle persone private della libertà personale è partita nel maggio 2020 dal Gruppo consiliare del Partito Democratico, poi approvata all'unanimità nel maggio 2021. La proposta, di cui sono stata prima firmataria, arrivò grazie all'azione di tutte quelle realtà associative e politiche che si sono sempre prese cura delle carceri di Genova. Oggi, due anni e mezzo dopo, arriva finalmente la nomina, speranzosa che questa nuova amministrazione sia più sensibile e attenta ai diritti umani, considerando anche la presenza di un nuovo assessore alle Politiche Sociali, perché l'attenzione alle carceri di Genova non deve essere di interesse solo per la popolazione penitenziaria ma per tutta la città".