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La sentenza sul ricorso di 21 cittadini verrà depositata nei prossimi giorni
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GENOVA - Si è conclusa al quarto piano del palazzo del Tribunale l'udienza sul ricorso di 21 cittadini che ritengono che Marco Bucci non potesse essere candidato sindaco di Genova alle ultime elezioni, in quanto già Commissario alle opere collegate al crollo del Ponte Morandi. I giudici del Tribunale civile si sono riservati di decidere: la sentenza verrà depositata nei prossimi giorni.

I 21 che hanno presentato ricorso, tra cui l'ex presidente del tribunale Claudio Viazzi, l'ex rettore dell'Università di Genova Paolo Comanducci, Ermete Bogetti ex presidente della Corte dei Conti, sono rappresentati dall'avvocato Luigino Montarsolo.

Dall'altra parte, a difesa di Bucci, l'avvocato e vice sindaco Pietro Piciocchi, che ha lasciato verso le 15 la sala rossa del consiglio comunale per raggiungere il palazzo di giustizia. Il primo cittadino è invece arrivato verso le 15,10 al piano e alla vista dei giornalisti ha scherzato: "Siete già qui?".

Subito la parola è andata all’avvocato Montarsolo, che ha esposto i motivi dell’asserita ineleggibilità facendo anche esempi di altri sindaci - commissari incorsi in decadenza. "Non è possibile rinunciare disgiuntamente a una delle due cariche", ha detto l’avvocato.  Montarsolo ha poi illustrato al presidente Tuttobene le 36 pagine del ricorso firmato da 21 cittadini tra cui l’ex rettore dell’università Paolo Comanducci, non presente in aula. L'avvocato si è soffermato sulla distinzione tra commissario di governo e del governo.

Poi è stato il turno dell'avvocato e vicesindaco Pietro Piciocchi. "Sollevata in via preliminare questione di difetto di giurisdizione, in quanto a occuparsi del caso dovrebbe essere il giudice amministrativo e non quello ordinario. Questione che potrebbe configurare illegittimità costituzionale", spiega Piciocchi, che continua: "Nel ricorso vengono omesse le coordinate fondamentali della questione. L'eleggibilità è regola, l’ineleggibilità è eccezione e viene disciplinata tassativamente". Il vicesindaco ha citato l'intervista a Repubblica di Comanducci: "Credo che chi ha consigliato al sindaco di non dimettersi abbia seguito approccio letterale". 

Piciocchi ha attaccato: "Bucci commissario è stato rinnovato per tre volte, ultima senza retribuzione, possibile che in questi quattro anni nessuno abbia sollevato la questione ora posta dai ricorrenti?".

"È chiaro che l’intenzione del legislatore, se parliamo di questo, è collegare la carica di commissario a quella di sindaco. Altrimenti ci sarebbe questione di legittimità costituzionale in relazione agli articoli 2 e 51 della Costituzione", ha spiegato Piciocchi. "Ieri il presidente Anci ha detto che è una vicenda paradossale, che mette in dubbio legittimazione di un sindaco impegnato in un caso difficile come il ponte", ha detto in chiusura Piciocchi. Il giudice Tuttobene ha preso nota della subordinata sollevazione di questione di legittimità costituzionale (Art 2, 3 e 51), in caso di accoglimento della tesi dei ricorrenti. 

Ha poi preso la parola la rappresentante dell'Avvocatura di Stato, che si è detta in linea con Piciocchi. L'avvocato Montarsolo ha controreplicato che la Consulta ha già deciso nel 2008. Il sindaco Marco Bucci è intervenuto poco prima della fine: "Sono stato nominato commissario e rinnovato quattro volte, il fatto che commissario sia sindaco ha effetti sinergici sull'efficacia dei lavori. Siamo 39 in tutta Italia, tra cui il sindaco di Roma. Prima delle elezioni ho chiesto parere al Viminale, Anci e avvocatura di stato e mi sono ricandidato. Sarebbe stata un'offesa verso i genovesi dimettermi 40 giorni prima e richiedere la nomina dopo la rielezione. Continuo a fare commissario e vorrei farlo se me lo consentirete".

Nel caso di accoglimento del ricorso da parte del tribunale civile del capoluogo ligure, Bucci, se non deciderà di ricorrere in appello, decadrebbe dalla carica di sindaco e di consigliere comunale e si andrebbe ad elezioni anticipate. A ricoprire la carica di primo cittadino fino alle nuove elezioni sarebbe il vice sindaco Piciocchi, che con il suo studio legale difende lo stesso sindaco Bucci.