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"Il bando andato deserto, la necessità di rifare le procedure di assegnazione, per incompatibilità nella commissione e per finire il ricorso del Consorzio Eteria accolto dal Tar della Liguria, gli ostacoli destano non pochi timori" spiega la deputata dem
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GENOVA - Ancora preoccupazione per le conseguenze del ricorso al Tar presentato dal consorzio Eteria contro l'aggiudicazione dei lavori della diga foranea di Genova a We Build-Fincantieri-Fincosit-Sidra. 

Il caso arriva in Parlamento, alla Camera, dove la deputata del Partito Democratico Valentina Ghio ha presentato una interrogazione. La Diga è l'opera pubblica principale del Pnrr che, con un investimento di 1,3 miliardi di euro, trasformerà Genova in uno degli hub commerciali maggiormente strategici in Europa, e per questo c'è del timore di fronte ai diversi ostacoli che i lavori stanno subendo, nonostante le rassicurazioni arrivate dal presidente del porto di Genova Paolo Emilio Signorini, durante "Terrazza incontra.

Ricorso diga, Signorini: "Cantieri a dicembre, l'opera si farà" - LA NOTIZIA

"Il bando andato deserto, la necessità di rifare le procedure di assegnazione, per incompatibilità nella commissione aggiudicatrice e per finire il ricorso del Consorzio Eteria accolto dal Tar della Liguria, gli ostacoli destano non pochi timori - spiega la deputata dem -: a rischio sono i fondi del Pnrr e lo stop dell'opera. Uno stop che, non solo comprometterebbe la realizzazione di un progetto fondamentale per la Liguria e per tutto il Paese, ma che porterebbe alla perdita di mille posti di lavoro l'anno, 5mila in totale per i 5 anni di realizzazione".

"Per questo, insieme a Luca Pastorino del Gruppo Misto - continua Ghio -, Debora Serracchiani e i componenti Pd della Commissione Trasporti alla Camera Andrea Casu, Roberto Morassut, Ouidad Bakkali, Anthony Barbagallo, ho presentato un'interrogazione parlamentare, per chiedere al Ministro delle infrastrutture quali iniziative intenda assumere per garantirne la costruzione e se eventuali ritardi nella realizzazione rischiano di compromettere l'utilizzo dei fondi del Pnrr".