GENOVA - Dodici consiglieri alla lista "Per la Città metropolitana" di centrodestra, sei consiglieri alla lista "Civici democratici progressisti" di centrosinistra. E' questo il risultato delle elezioni per il rinnovo del consiglio della Città Metropolitana di Genova.
Tra gli eletti nella lista di maggioranza ci sono Antonio Segalerba, consigliere di Chiavari; Giorgio Tasso, consigliere di Rapallo; Claudio Garbarino, consigliere di Torriglia; Fabrizio Podestà, consigliere di Ne; Franco Senarega, consigliere di Recco, Laura Repetto, consigliere di Busalla; Andrea Rossi, consigliere di Cogorno; Carlo Gandolfo, sindaco di Recco; Caterina Peragallo, consigliere di Recco; Giacomo Robello, consigliere di Arenzano; Gabriele Reggiardo, sindaco di Casella e Daniela Botta, consigliere di Serra Ricco.
A comporre il gruppo consigliare di opposizione Claudio Villa, consigliere di Genova; Stefano Damonte, consigliere di Cogoleto; Luca Costa, consigliere di Bogliasco; Maria Grazia Grondona, sindaco di Mignanego; Mariajosè Bruccoleri, consigliere di Genova e Simone Franceschi, sindaco di Vobbia.
In totale dunque il nuovo consiglio della Città Metropolitana di Genova sarà composto da quattro sindaci e 14 consiglieri comunali. A presiederla sarà il primo cittadino di Genova Marco Bucci. Solo quattro donne. A fare la parte da leone è Recco che conta ben tre rappresentanti: oltre al sindaco Gandolfo anche i consiglieri Senarega e Peragallo. Il più votato con 4.750 preferenze è Segalerba.
LE FUNZIONI - Tra le funzioni in capo alla Città Metropolitana ci sono aspetti di coordinamento per gli interventi del territorio, la tutela e valorizzazione dell'ambiente, trasporto pubblico provinciale, costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente. Tra le funzioni rilevanti anche la programmazione provinciale della rete scolastica (nel rispetto delle indicazioni regionali). Nello statuto della Città metropolitana di Genova c'è anche una disciplina dei rapporti tra i singoli comuni, le loro Unioni e la stessa Città metropolitana.
GLI ORGANI DELLA CITTA' METROPOLITANA - Il sindaco della città metropolitana è il sindaco della città capoluogo. Il consiglio metropolitano è l'organo di indirizzo e controllo della Città Metropolitana e ha approva regolamenti, piani e programmi. La conferenza metropolitana è composta dal sindaco metropolitano, che la convoca e presiede, e dai sindaci dei comuni della città metropolitana. È competente per l'adozione dello statuto e ha potere consultivo per l'approvazione del bilancio.
BILANCIO DELLA CITTA' METROPOLITANACITTA DI GENOVA - Il bilancio previsionale degli anni compresi tra il 2022 e il 2024 sottolinea come per l'ente siano state previste entrate parti a 336 milioni nel 2022, 310,7 milioni nel 2023 e 286,8 milioni nel 2024. Nel 2021 è rimasto un disavanzo da spendere per l'ente Città Metropolitana di Genova: si tratta di un residuo di quasi 130 milioni messi a bilancio per il 2022.
Per quanto riguarda le spese sono invece 16 i temi (missioni) principali legati alle attività dell'ente: Servizi istituzionali, generali e di gestione che per ogni singolo anno prevede spese per circa 41 milioni. Per ordine pubblico e sicurezza stanziati ogni anni circa 477mila euro. Per istruzione e diritto allo studio prevista una spesa di quasi 31 milioni per il 2022 e di quasi 20 milioni a testa per gli anni 2023 e 2024. Alla voce Politiche giovanili, sport e tempo libero la spesa previsionale di bilancio è di zero euro così come è zero per turismo, assetto del territorio ed edilizia abitativa, Soccorso civile, Politiche per il lavoro e la formazione professionale e, infine, per Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca.
Tema centrale è invece quello dello Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente. Per il 2022 a disposizione una spesa di 13,3 milioni, per il 2023 di 8,2 milioni e per il 2024 2,6 milioni con spese sempre a diminuire. Calo delle spese anche per Trasporti e diritto alla mobilità: nel 2022 la previsione parla di una spesa di 163 milioni, nel 2023 di 160 milioni e nel 2024 di 142 milioni.
Per i Diritti sociali, politiche sociali e famiglia previste ogni anno spese pari a circa 106 mila euro. Per Sviluppo economico e competitività si passa da una previsioni di spesa di 3,3 milioni del 2022 a 361mila euro a testa per gli anni 2023 e 2024. Altri temi di spesa riguardano la voce fondi e accantonamenti previsti in 1,8 milioni nel 2022, 2,4 milioni nel 2023 e quasi 2,6 milioni nel 2024. Con un debito pubblico di previsione per anno che si aggira intorno al 3,6 milioni e infine ogni anni previsti 20 milioni di anticipazioni finanziarie.
IL COMMENTO
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