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di Franco Manzitti

Quello che mi ha stupito, al di là del contenuto dell'incontro tra Salis e Salvini, è la velocità del faccia a faccia tra il Comune di Genova e il ministro dei Trasporti, ancorché segretario della Lega, uno che fino a quando governava il centro destra si definiva anche un po' ligure. Ma come? Una lunga attesa su temi fondamentali per Genova, partendo dallo Skymetro e poi, dopo un viaggio in treno all'alba, quattro ore e mezzo sulla sciagurata linea Genova-Roma, un appuntamento chiesto da quasi un mese e poi tac, venti minuti che, fatta la tara dei convenevoli e dei saluti, sarà durata dieci minuti abbondanti?

Ma come, arriva la sindaca-fenomeno (così la definisce la moglie del suo predecessore Bucci signora Laura Sansebestiano), il personaggio politico più emerso negli ultimi tempi non solo a Genova, che qualcuno indica perfino come una possibile leader della sinistra post Schlein e il ministro la liquida in un battibaleno?

E va bene che era il giorno del ponte sullo Stretto, l'opera che qualificherà nel bene, se lo farà, nel male, se sarà l'ennesimo flop, Salvini, ma allora si doveva proprio fare in fretta e furia e proprio quel giorno l'incontro dal quale dipendeva per Genova: 1) lo Skymetro, la sua morte, la sua sostituzione, le palanche da restituire, 19 milioni e quella da perdere 389, di cui 36 da dare indietro comunque; 2) la enorme questione del tunnel subportuale, che andrà a costare molto di più e per il quale Aspi, le autostrade, hanno stornato i soldi dalla famigerata ed eterna manutenzione, che non finisce mai, precipitando i collegamenti genovesi in altri anni di caos totale; 3 ) il caso Genova sotto il profilo più complesso dei trasporti in generale, tra treni tagliati, raddoppi infiniti, isolamento totale, continuità territoriale compromessa da lustri.....nessuna intenzione del Governo di affrontare fino in fondo quell'isolamento epocale...

Niente solo una battuta sui 19 milioni che non devono essere restituiti dal Comune per la progettazione dello Skymetro, alla quale tutti contenti madama la marchesa, la sindaca, il suo vice Terrile l'assessore ai Trasporti Ferrante, competente e silente, comunicato congiunto uscito al minuto 21 dell'incontro, mentre il ministro se la filava come una freccia verso le Stretto.

Sono questi oggi i rapporti tra le istituzioni genovesi e quelle ministeriali, di fronte ai quali la sindaca annuncia la sua fedeltà al di là delle bandiere di appartenenza: “Io sono la sindaca di tutti, le campagne elettorali sono finite, io rispetto le istituzioni perché rappresento tutti i genovesi. “
A me sembra che a parte questo incontro flash e a parte che bisogna essere eleganti nella terminologia perché di mezzo c'è una sempre inappuntabile

nei toni signora-sindaco, il rapporto maggioranza -opposizione sia diventato soprattutto nella cinta comunale una specie di corpo a corpo, che un ministro come Salvini, fino a ieri para Genova, para Bucciano e ex para totiano, non dovrebbe sottovalutare.

Soprattutto perché l'uomo chiave di tutto questo, il suo vice ministro, è il genovese Edoardo Rixi, il leader che meglio di tutti conosce le partite genovesi, anche al di là della sua appartenenza al governo Meloni, a Salvini che dirige il suo ministero, oltre la Salis che con il centro sinistra extralarge governa Genova da settanta giorni per la parte politica avversa...

Sì, noi stiamo assistendo a un “corpo a corpo”, anche se il termine non è molto elegante visto che da una parte c'è una sindaca signora che sta scegliendo tra l'altro per gli incarichi dell'inesorabile spoil system niente altro che donne, si tratti della presidenza della Fondazione Palazzo Ducale, sia che si tratti del suo rappresentante nel Comitato portuale, sia che si tratti della maggioranza dei suoi assessorati..... eccetera eccetera.
E' un “corpo a corpo” soprattutto con il mai rassegnato Pietro Piciocchi per l'oramai defunto Skymetro, che non si farà mai più, ma che i sostenitori di Bucci-Piciocchi avrebbero cercato di portare a termine, mentre la soluzione Salis è molto probabilmente per una metropolitana a maglia larga, che deve uscire dalla curva di piazza Martinez e piazzale Parenzo.

Il mio personale parere di antico osservatore delle trasformazioni e dei progetti ( ne ho sentiti centinaia sotto tutte le bandiere e tutte le Repubbliche) genovesi è che né i predecessori sarebbero mai riusciti a costruire lo Skymetro, che in otto anni era ancora lì alle obiezioni di Sovraintendenza e organi statali, così come nè i successori riusciranno mai a far arrivare il metrò in Valbisagno. Ma dai, in trenta anni il metro- lumaca non è riuscito ad arrivare a Corvetto e ora ci aspettiamo il tunnel tra Brignole-Terralba- Martinez e Staglieno?
Forse Salis fa bene a licenziare la ditta che stava lavorando ( si fa per dire) per conto della maggioranza di centro destra. Ma quanto ci vuole a rimettere in moto le linee sepolte della metropolitana zeneise? La partita delle Grandi Opere è talmente impossibile che qui il “corpo a corpo” è quasi inutile.

Intanto il tunnel dello scolmatore del Bisagno ripartirebbe, uso il condizionale, a settembre, quando i pezzi della talpa verranno finalmente sfasciati dai pacchi di imballaggio.

Il tunnel subportuale vacillerebbe, perché il suo costo è salito a dismisura e come si può immaginare che verrà portato a compimento in un contesto mondiale come quello che stiamo vivendo? Il Terzo Valico è in mezzo alla sua bolla di gas e nessuno ha più il coraggio di fare previsioni.
Confesso che non soffro di un attacco di pessimismo senile, ma che misuro tutti gli scenari e li sovrappongo con paurosi risultati: l'aumento del costo delle materie prime, il costo dei trasporti.....
Per questo è molto più spettacolare seguire gli altri scontri che si svolgono tra la vecchia maggioranza e quella che ha preso il suo posto all'inizio dello scorso mese di giugno.

Il buco dell'Amt, che c'è, anche se poi possiamo discutere su come lo coprivano prima, l'urgenza del termovalorizzatore, inceneritore, biodigestore... (ma quanti nomi ha cambiato?) che snuda l'emergenza dello smaltimento dei rifiuti, l'appello per gli ospedali che la sindaca (incompetente per materia) lancia alla Regione visto lo stallo di Galliera, Erzelli, Evangelico........ Sono più i temi di scontro o di visione nettamente contrapposta dei problemi genovesi che non quelli di una qualche continuità di amministrazione. Che sembra riguardare pochissimi ambiti. Quello del waterfront di Levante, per esempio, dove, però, la nuova amministrazione incomincia a intervenire con le limitazioni dei metri quadrati concessi ai nuovi insediamenti della superzona commerciale. Il tunnel subportuale che, lo ripetiamo, incontra già i primi problemi per il suo finanziamento, la diga portuale della quale non si parla, perchè si sta facendo, la Gronda della quale non si parla, perchè non si sta facendo e va bene a tutti così.
Poi restano le materie che vanno ancora approfondire, dove si possono aspettare grandi cambiamenti ( e grandi scontri), come il tema dell'assistenza sociale, che era il cavallo di battaglia della campagna vincente di Silvia Salis. Anche qui ne vedremo delle belle...

Conclusione: prima andava tutto male, quindi ora bisogna cambiare perché finalmente oggi “è già domani”? Un po' come succedeva quando è incominciato il regno di Bucci e Toti e Picciocchi per i quali prima di loro era solo decrescita felice, povertà assicurata, pessimismo cronico, declino inarrestabile, il partito dei no.......

Ma in mezzo, prima e dopo ci sono sempre i genovesi solo loro e questa città, che cerca il suo futuro in una contrapposizione forse un po' troppo propagandata da una politica amministrativa che è spesso più fatta di messaggi mediatici che di fatti veri.
Allora è forse per quello che l'incontro tanto atteso tra il ministro e la sindaca dura venti minuti e poi sono tutti soddisfatti, Salvini che corre a lanciare il ponte sullo Stretto (che sembra quasi impossibile fare) e Salis, che non tira fuori 19 milioni e prepara il metro' in Valbisagno (che difficilmente vedremo mai).

PS Se avete dei dubbi leggete lo splendido pezzo del professor Renzo Rosso pubblicato qui su Primocanale.it sulle metropolitante e su quella genovese giustamente definita “metropolitina”.

Lo speciale sulla visita di Salis a Roma