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GENOVA - "Come tutti i miraggi, finiscono per scomparire. La figura dei navigator è lo specchio drammatico della surreale abolizione della povertà, di cui oggi pagano il prezzo questi ragazzi, assunti a tempo determinato per trovare ipotetitici lavori a tempo indeterminato. E come tutte le strade sbagliate, portano ad una meta indesiderata. Ora aspettiamo dal governo che metta un po’ di ordine nel disordine creato da altri". Così il presidente della Regione Liguria e assessore al Lavoro Giovanni Toti, in merito al provvedimento del governo sulla mancata proroga dei navigator.

Si tratta di una delle prime misure adottate dal governo Meloni. I navigator dovevano servire ad aiutare chi percepisce il reddito di cittadinanza a trovare lavoro. Ma in tutta la regione, secondo i dati di circa un anno fa, erano rimasti solo una ventina di navigator con gli altri che si erano licenziati.

"Quando furono assunti i navigator - ricorda il governatore ligure - le Regioni denunciarono tutto questo, ben sapendo che si sarebbe cresta una situazione assai complicata: o la fine dei navigator, o la loro stabilizzazione, in barba a tutti coloro che aspettano da anni nella pubblica amministrazione. Ora il Governo, cui spetta la competenza sui navigator in quanto contrattualizzati da Anpal Servizi, a differenza di ciò che qualcuno vuol far credere, dovrà decidere una linea. Di certo le Regioni, già in crisi per i conti della sanità post Covid, del caro energia - conclude Toti - non potranno farsi carico di una politica sbagliata contestata fin dall’inizio".

Sono circa 54mila le persone in Liguria che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Una misura che il neo governo Meloni ha già annunciato di voler mettere mano e quantomeno cambiare la struttura.