Politica

A elezioni ormai finite da 36 ore resta ancora sospeso il risultato di un seggio a Genova Quezzi
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A elezioni fatte, resta il mistero di un seggio ritardatario nel comune di Genova: qui il presidente di seggio sembra - il dubbio è d'obbligo - essere sparito prima della chiusura ufficiale delle operazioni di voto.

E' un caso curioso quello che vede i conteggi per le elezioni politiche di domenica 25 settembre ancora in attesa di una conferma: c'è un seggio infatti che dai dati del portale Eligendo, curato dal Viminale, resta sospeso. E' la sezione 490, a Genova Quezzi, con sede presso l'istituto scolastico Quezzi di via Ginestrato, nel municipio Bassa Val Bisagno

Quando all'alba di lunedì i conti sembravano fatti e si attendeva, per decretare i numeri ufficiali dei collegi uninominale 3 e plurinominale della Camera, ancora lo spoglio degli ultimi seggi, qualcosa sembrava essersi intoppato. Erano già le sette di mattina passate e restavano ancora due seggi che ufficialmente sembravano non aver consegnato i loro dati presso l'ufficio elettorale. Dopo le 8, diventano uno. 

Difficile capire cosa fosse accaduto: l'ufficio elettorale gestito dalla Prefettura era in tribunale per le operazioni finali e per vidimare i dati finali senza aver facoltà di dare informazioni ufficiali, in Comune anche l'assessorato di riferimento non aveva notizie certe.

Fino alla scoperta, arrivata da fonti non ufficiali e dunque ancora coperta dal beneficio del dubbio: il presidente (o la presidente) di seggio della sezione 490 di Quezzi via Ginestrato si sarebbe "dato alla macchia". O meglio, sarebbe andato via dal seggio di cui aveva la responsabilità prima del tempo, in ogni caso prima di consegnare alla polizia locale e al personale predetto i plichi e le buste contenenti i conteggi del suo seggio. Quei plichi che poi come avviene nella procedura vanno consegnati all'ufficio elettorale. 

Duecentotrentuno votanti al seggio 490, uno dei nove con sede in via Ginestrato. Duecentrotrentuno che nei conteggi ufficiali dunque mancavano e non permettevano così di ufficializzare le percentuali dei candidati che si sono sfidati alla Camera. Sia nella parte uninominale, sia nella parte proporzionale che attendeva quel dato per calcolare chi avrebbe avuto diritto al posto in Parlamento. 

A oggi, martedì 27, sul portale del ministero il collegio 3 uninominale resta fermo su un dato: sezioni scrutinate, 484 su 485.

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