Seggi aperti dalle 7 del mattino in tutta la Liguria. Si vota fino a notte, alle 23, per eleggere in Parlamento 15 rappresentanti della nostra regione. Un voto importante, su cui passa come un velo l'ombra dell'astensionismo che preoccupa tutte le parti politiche dopo i bassi numeri di affluenza delle ultime tornate amministrative di giugno.
Alle 19, in Liguria si registra infatti un forte calo rispetto al 2018: l'affluenza è del 53,45% rispetto al 61,21% di cinque anni fa, per un calo del 7.76%. Secondo i dati disaggregati per provincia, alle 19 nella provincia di Genova (67 comuni su 67) ha votato il 53,41% (61,22% alle politiche 2018); nello Spezzino (32 comuni su 32) ha votato il 54,89% (60,87%), a Savona (69 comuni su 69) il 54,84% (62,25%) e a Imperia (66 comuni su 66) il 50,22% contro il 58,89% di cinque anni fa.
Su scala nazionale in metà dei Comuni l'affluenza è del 51,02% (dati relativi a 7.348 enti su 7.904), quando nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 59,25% degli elettori per la Camera.
Alle ore 12, l'affluenza alle urne in Liguria è stata stabile rispetto alle elezioni del 2018: ha votato il 21,86% degli elettori contro il 21,78% delle precedenti elezioni. Il dato è al momento più alto di quello nazionale che è arrivato al 19,23% quando sono stati conteggiati 7.874 comuni su 7.904. Nelle quattro province l'affluenza è in calo a Genova e Imperia mentre è in aumento a Savona e alla Spezia. A Genova ha votato il 21,96% degli elettori contro il 22,33% delle precedenti elezioni; a Imperia il 20,90% contro il 21,27%; alla Spezia il 21,40% contro il 20,63%; a Savona il 22,64% contro il 21,42%.
Primocanale segue in diretta lo spoglio: in tv e in streaming su primocanale.it, sulla app Primocanale appuntamento dalle 22.45 fino a notte fonda da Terrazza Colombo. A raccontare il voto della Liguria sarà il direttore Matteo Cantile con Silvia Isola, in esterna Michele Varì, in studio tanti opinionisti: Luigi Leone, Mario Paternostro, Franco Manzitti. E naturalmente i protagonisti della politica di tutti gli schieramenti. Commenti, notizie, interviste, approfondimenti saranno online sul nostro sito e sui canali social in tempo reale.
In Liguria in totale possono recarsi alle urne nelle 1790 sezioni 1.195.266 elettori. Sono più donne che uomini: 628.384 infatti sono di sesso femminile, 556.882 sono uomini. Nella Città metropolitana di Genova ci sono 649.922 cittadini che hanno diritto di voto: 306.364 uomini e 343.558 donne.
Due schede, rosa per la Camera e gialla per il Senato, e una legge elettorale complicata. Il 61% dei seggi è ripartito con metodo proporzionale, vale a dire in percentuale ai voti ottenuti da partiti e coalizioni nei collegi plurinominali e il 37% col sistema maggioritario, con cui viene eletto soltanto il candidato della lista che ha ottenuto più voti all'interno del collegio uninominale.
Ma la Liguria è pronta ed è un giorno importante: si sceglie la rappresentanza che porterà a Roma le istanze liguri nei prossimi cinque anni, quelli della diciannovesima legislatura della Repubblica italiana. Oggi per la prima volta vanno al voto al Senato anche i diciottenni: cade infatti la regola che occorra averne compiuti 25 dopo la riforma dell'articolo 58 della Costituzione.
I seggi sono aperti fino alle 23 e poi si procede con lo spoglio: al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti inizia infatti lo scrutinio, cominciando dallo spoglio delle schede per l'elezione del Senato e poi quelle della Camera.
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I cittadini dovranno presentarsi al seggio di appartenenza muniti di un documento di identità valido e della propria scheda dopo aver controllato che non abbia terminato lo spazio per i timbri. In questo caso è possibile andare farsene consegnare una nuova in qualunque ufficio anagrafico sul territorio. Saranno consegnate due schede, una rosa per la Camera e una gialla per il Senato. Su ciascuna l'elettore può barrare il simbolo del partito che vuole votare. Se si vuole votare un partito che fa parte di una coalizione è sufficiente barrare il simbolo del partito prescelto. Con la croce segnata sul partito si dà il voto sia al candidato uninominale che al partito scelto e di conseguenza alla lista dei nomi collegata di candidati al collegio plurinominale. Mettendo invece una croce solo sul nome del candidato all'uninominale di appartenenza, il voto della quota plurinominale sarà ripartito proporzionalmente tra le liste che lo sostengono.
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