Politica

Le parole a Napoli di Giovanni Toti, governatore della Liguria, leader di Italia al Centro
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GENOVA - "Non serve solo l'equilibrio tra Salvini e la Meloni, un po' di equilibrio serve alla politica italiana tutta". Lo ha detto a Napoli Giovanni Toti, governatore della Liguria, leader di Italia al Centro, partito di Noi Moderati, riferendosi alle differenze di vedute tra i leader della Lega e di Fratelli d'Italia.

"Nella scorsa legislatura - ha detto - abbiamo visto prima il Parlamento da aprire come le scatolette di tonno, poi l'abolizione della povertà in diretta dalle finestre di Palazzo Chigi, poi tra gli alleati abbiamo visto alcune cose che francamente non ci sono piaciute moltissimo, dalla riforma Bonafede della giustizia, alla riforma pensionistica su cui dovremo discutere a lungo specie in un momento in cui i soldi servono per pagare le bollette dei cittadini e delle imprese. Essere moderati vuol dire riportare quella cultura di governo all'interno degli schieramenti che si confrontano e dire ai cittadini siamo qui per fare quello che riusciremo a fare con le idee molto chiare ma senza promesse stravaganti".

"Non c'è alcun rischio di autoritarismo nel Paese, abbiamo vissuto e viviamo un rischio di incapacità di paralisi e di inefficienza, esattamente il contrario dell'autoritarismo". Sulle frasi del leader del Pd Enrico Letta e sulle paure di mancanza di democrazia, Toti ha risposto: "L'unico rischio che ha questo Paese - ha detto - è quello dell'incapacità di una classe politica. Visto che è in testa nei sondaggi, il centrodestra ha una responsabilità in più nel mostrarsi capace, equilibrato e concreto nella condizioni di riformare davvero il Paese senza promettere in modo velleitario cose che non accadranno perché quello ci riporterebbe dritti tra le braccia dell'antipolitica".

Sulla possibilità dell'incarico di presidente del Consiglio a Giorgia Meloni, Toti ha detto: "Dovrà essere prima di tutto d'accordo il presidente Mattarella, visto che la Costituzione prevede questo. Ma immagino che se il centrodestra prende più voti degli altri e se FdI prende più voti tra i partiti della coalizione, spetterà a quel partito indicare un nome a Mattarella".

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