“Senza il contributo dei parlamentari liguri non potremo vincere le nostre battaglie”: esordisce così, dallo scalone di salita Viale nel centro di Genova, il sindaco Marco Bucci, accorso ieri pomeriggio a sostenere i candidati di Noi Moderati, la lista che fa capo al governatore Giovanni Toti, che sono stati presentati alla città. “Tutti quelli che hanno voglia di tirarsi su le maniche e lavorare per la nostra città avranno il mio appoggio incondizionato e se me lo chiederanno parteciperò ai loro eventi”, dice il Sindaco che questa mattina ha tenuto fede a questo intendimento partecipando alla manifestazione sulle infrastrutture organizzata da Azione e Italia Viva, che in Comune appoggiano esternamente il centrodestra (i loro rappresentanti sono stati eletti nelle liste civiche del Sindaco) ma che alle politiche del 25 settembre corrono da soli.
Primocanale, dall’inizio di questa campagna elettorale, ha chiesto ai candidati di ogni partito e colore di essere una squadra compatta al servizio degli interessi della Liguria: una lobby del territorio, un gruppo pressione capace di portare nei palazzi romani le istanze che da tempo non trovano risposte. Marco Bucci si è detto in piena sintonia con la nostra richiesta.
“Sposo in pieno questo vostro approccio e lo condivido profondamente – ha detto il Sindaco - noi vogliamo che coloro che mandiamo a Roma sappiano aiutare la nostra regione e la nostra città a raggiungere i loro obiettivi. Noi chiediamo di mantenere tutti gli investimenti infrastrutturali, di firmare la Gronda e partire finalmente con i cantieri e di aggiungere e completare gli investimenti sul cloud nazionale e sulla completa sostenibilità ambientale delle attività portuali”.
Ma a giudizio di Bucci le amministrazioni locali non hanno solo bisogno di investimenti: “C’è tutta la partita della burocrazia. Noi chiediamo che i percorsi amministrativi divengano più rapidi e semplici e che si possano portare avanti i lavori in parallelo, come noi abbiamo insegnato qui a Genova nella ricostruzione del ponte, adattando un modello valido in tutto il mondo e dimostrando che funziona. E poi il project management deve funzionare, con commissari e sindaci che mostrano la loro faccia nella realizzazione delle opere”.
Costruire grandi opere, in ogni caso, resta un obiettivo complicato nel nostro Paese, lo dimostra la gara per l’aggiudicazione dei lavori di costruzione della nuova Diga foranea del porto di Genova, una delle opere bandiera del Governo Draghi, arenatasi a causa dell’incremento dei prezzi delle materie prime: “Sono sicuro che la Diga sarà un altro Ponte San Giorgio – dice sicuro Bucci – cioè un nuovo segnale di partecipazione e voglia di inserirsi a pieno titolo nel mondo moderno, nella posizione internazionale che è quella che Genova si merita”. Novità sull’aggiudicazione dei lavori della Diga dovrebbero arrivare entro pochi giorni (LEGGI QUI).
IL COMMENTO
Volatilità elettorale e instabilità politica
Politici, uffici stampa e ignoranza. Frattocchie e Camilluccia un ricordo