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Al centro della bufera la candidatura del sottosegretario alla Salute. Interviene anche Lupi: "Il ministro Speranza pur di screditare il centrodestra parla di cose che non sa"
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LIGURIA - Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa è finito al centro di una polemica tra il suo partito Noi Moderati e il Ministro della Salute uscente, Roberto Speranza. È stato l'esponente di Articolo 1 ad attaccare il centrodestra, dichiarando che Costa "forse non avrà nemmeno un collegio perché è troppo pro vax", auspicandosi che "tutte le forze politiche dicano con chiarezza che sui vaccini non si arretrerà di un millimetro. Perché c’è questa ambiguità nei partiti di Salvini e Meloni?".

Da Noi Moderati sono però arrivate le risposte di Giovanni Toti e Maurizio Lupi. "Non strumentalizziamo il Covid in questa campagna elettorale, per favore. Ho sentito dire al Ministro Speranza cose totalmente prive di senso, segno di una sinistra che, per paura di perdere, non rinuncia a  usare nessun argomento. Un ministro che stimo per impegno e coraggio avuto, e con cui ho collaborato per più di due anni per contrastare il Covid" ha dichiarato il presidente di Regione Liguria, a cui fa eco il capo politico della coalizione Maurizio Lupi: "Il ministro Speranza pur di screditare il centrodestra parla di cose che non sa. Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, è una grande risorsa del centrodestra e non solo è candidato, ma è capolista nella sua regione, la Liguria. E ancora una volta lo ringraziamo per il qualificato e prezioso lavoro che ha svolto. Un esempio di come intendiamo la politica Noi Moderati: concretezza e responsabilità".

Poi Toti incalza: "Una regione in cui io stesso, ancora oggi, giro sotto scorta per le posizioni pro vaccini che ho sempre tenuto. Ma non è solo la Liguria, vale lo stesso per la Lombardia, il Veneto. È quindi evidente che le istituzioni del centrodestra saranno ancora così, salde nel contrastare il virus, con ogni mezzo possibile. Quindi caro Ministro Speranza, cari tutti, evitiamo di usare il Covid come tema di campagna elettorale perché il virus è stata una tragedia, che ci ha fatto pagare un prezzo elevato. Usarlo per fare campagna elettorale sarebbe indegno e irrispettoso nei confronti della sofferenza che ha portato al Paese".