Politica

"Anticipare le elezioni impedirebbe al centro di compattarsi in tempo" spiega Matteo Cantile
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GENOVA - L'astensione del Movimento 5 Stelle sul Dl Aiuti ha scatenato una crisi di Governo. Il direttore di Primocanale Matteo Cantile fa il punto della situazione: "Questa situazione ha dei riflessi dappertutto e dipenderà anche da come andrà questa crisi, che però non è parlamentare: c'è stato un voto e il Governo ha ottenuto la fiducia. Un partito che compone la maggioranza di Governo e che ha anche dei Ministri, ovvero il Movimento 5 Stelle, non ha partecipato al voto e questo crea una crisi politica, ma il Governo ha i voti per restare in piedi. Cosa succede quindi? Draghi presenta formalmente le dimissioni al Presidente della Repubblica che le respinge e lo rimanda alla Camera dei Deputati. A questo punto si va al voto di fiducia e bisogna vedere se il Movimento 5 Stelle la darà e se si possa quindi continuare con questo Governo, ma è altamente improbabile e sarebbe l'ennesimo suicidio in questa legislatura. Senza i 5 Stelle si andrebbe ad un rimpasto, si formerebbe un Governo senza i loro membri. Bisogna capire se Draghi voglia veramente fare questa cosa. Non credo all'uomo solo ma sempre al disegno complessivo, bisogna capire cosa vogliano i partiti. A quelli più grandi, Pd, Fratelli d'Italia ma anche la Lega, potrebbe convenire il voto a ottobre per non dare al centro il tempo di compattarsi, perché è difficile che si possa creare una federazione di centristi in così poco tempo. I 5 Stelle allo stesso tempo farebbero fatica a recuperare consenso".

Ci sono anche possibili problemi economici e una riduzione del numero di parlamentari per ogni regione: "Io non credo che a marzo/aprile/maggio dell'anno prossimo la situazione sarà diversa da quella attuale - spiega Cantile -, la situazione nel nostro Paese è cronicamente drammatica. Se guardiamo i sondaggi ad oggi il Parlamento non farebbe formare un Governo. Né a sinistra né a destra c'è forza sufficiente. Ci potremmo trovare con un Draghi o un Draghi diverso".

C'è chi ipotizza che per un uomo del peso di Draghi essere sotto scacco ad opera di Conte possa essere un problema: "C'è da considerare innanzitutto che Draghi non ha il 'diritto' di stufarsi - dichiara Cantile -. Sei il Presidente del Consiglio in un momento difficile del Paese, la sua voglia è secondaria. In secondo luogo: Draghi non è un tecnico, ha fatto politica tutta la vita ma in un modo diverso, ha avuto a che fare con Governi per una buona parte della sua esistenza. Non credo che abbia pressioni per questo".

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