cronaca

Secondo la presidente del comitato mancherebbe la volontà di intervenire
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"Credo che il crollo di ponte Morandi non abbia insegnato nulla e questo ci fa male, siamo allibiti per l'assenza di verifiche celeri e perchè tutto è ancora uguale a tre anni fa". Così Egle Possetti, presidente comitato ricordo vittime ponte Morandi, commenta a Primocanale la chiusura ai mezzi pesanti del viadotto Valle Ragone sulla autostrada A12 in seguito alle ispezioni dei tecnici del ministero dei Trasporti. (LEGGI LA NEWS).


"Dopo una tragedia come la nostra - spiega Possetti - le verifiche avrebbero dovuto essere celeri, efficaci e su tutte le infrastrutture che potevano avere dei problemi. Tutti noi parenti siamo rimasti allibiti. Noi da tre anni stiamo dicendo che la sicurezza dei cittadini deve essere al primo posto in un paese civile ma oggi viene alla luce che in questo tempo esistono ancora viadotti e ponti non controllati, abbiamo passato un anno sospeso nella pandemia con scarsa circolazione di persone e mezzi e non siamo stati in grado di mettere mano con determinazione all’esecuzione di questi lavori improcrastinabili, una grandissima occasione mancata".


"Non sta a noi dare colpe, ma le soluzioni sono solo due: o il degrado è così vasto da non sapere dove iniziare e si lavora quindi per cercare di mettere toppe ove possibile, oppure manca la reale volontà di portare a termine la rimessa in sicurezza da parte di chi gestisce la concessione, speriamo che qualche autorita’ possa capire quale sia la verità e possa porre rimedio. Certo non è semplice ora consentire la circolazione dei mezzi e fare i lavori urgenti, ma è evidente che siamo in grandissimo ritardo e la memoria del 14 agosto lo certifica ogni giorno, la criticità emersa è emersa in modo palese con il crollo di Ponte Morandi, vedere che tutto questo non è servito a nulla per noi è demoralizzante. Mi sembra che ci sia poca attenzione a tutta questa vicenda, la loro morte non ha cambiato nulla".


Il comitato ricordo vittime ponte Morandi dopo l'audizione in XIII e IX commissioni riunite della Camera dei Deputati e che Primocanale ha mandato in onda (GUARDA L'INTEGRALE) sta organizzando un incontro con tutti i parlamentari piemontesi e liguri, regioni con maggior numero di vittime: "Credo che noi in questo momento dobbiamo avere il ruolo di portavoce di chi non c'è più, di chi sotto quel ponte ha perso la vita per motivazioni inaccettabili - conclude - fondamentale che si cambi e che si cerchi sicurezza per i cittadini quindi noi ai parlamentari liguri e piemontesi andremo a dire questo e andremo a dire che siamo allibiti che a distanza di tre anni la società che ha gestito e che stava gestendo il ponte Morandi in quel momento abbia ancora in mano la gestione e che comunque l'eventuale uscita sia con degli introiti economici allucinanti per noi non è accettabile come cittadini e come parenti".