porti e logistica

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Il nuovo nodo di San Benigno si farà aspettare: la fine dei lavori per la sistemazione di uno snodo nevralgico tra autostrada, porto e viabilità ordinaria, è stata fissata al 2022. Un ritardo accompagnato da un rincaro dell’intera operazione: in merito alla consistenza dell'appalto per il nodo, a Genova, l'importo dei lavori originario era pari a circa 21,7 milioni di euro, ma le varianti al progetto comporteranno un aumento di spesa di circa il 30%. Lo ha confermato, in commissione a Tursi, Marco Centolani, project manager di Autostrade per l’Italia, la società che deve realizzare i lavori.

Secondo la spiegazione di Centolani, i ritardi e i maggiori costi sono dovuti a due grandi varianti del progetto. La prima riguarda il mantenimento della rampa da via Cantore alla soprelevata (nel marzo 2018 nei due giorni di simulazione dell'ipotetica chiusura il traffico in citta' era andato in tilt). La seconda è relativa alla creazione di uno svincolo a "S", soprelevato, che colleghi in maniera dedicata i mezzi pesanti in uscita dal casello di Genova Ovest con i varchi portuali.

Per consentire di mantenere la rampa di via Cantore, ha spiegato il tecnico di Autostrade, sarà necessario intervenire su un tratto di strada soprelevata oggi esistente ma vietato ai mezzi oltre le 2,5 tonnellate. A valle del parere positivo del comune di Genova sul progetto di variante, i primi lavori propedeutici sono stati avviati il 15 luglio scorso. Per la parte di lungomare Canepa Autostrade ha inviato il 15 luglio scorso il progetto al ministero dei Trasporti e si attende la convocazione della conferenza dei servizi ma di fatto i lavori sono già iniziati.