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L'esame delprovvedimenti riprenderà l'8 giugno alla Camera
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 "Chiediamo di votare nella prima finestra utile che è la fine di luglio, ove il Governo e il Parlamento decidano qualcosa di diverso, cinque Regioni sceglieranno di comune accordo di votare nella prima data utile, il 6 settembre". Così il governatore della Liguria Giovanni Toti sul voto per le Regionali. "Visto che dal 4 e dal 15 giugno il Paese tornerà sostanzialmente aperto e non riteniamo che le elezioni siano più pericolose di andare al lavoro o in vacanza, chiediamo di votare nella prima finestra utile che è luglio".

"Nessun presidente di Regione si prenderà la responsabilità di far riaprire le scuole dopo sette mesi di chiusura, di far andare i ragazzi a scuola, poi di richiuderle, di far andare a votare milioni di persone, di doverle sanificare e di rimandare i ragazzi a scuola", dice Toti motivando il voto per le elezioni non oltre il 6 settembre. Secondo Toti, sarebbe "assurdo rimandare la riapertura delle scuole a ottobre o peggio interrompere l'anno scolastico per ben due volte in un momento in cui il comitato tecnico scientifico già dice che potremmo essere in un nuovo periodo a rischio". Dopo la conclusione della discussione generale sul decreto Elezioni, come stabilito dalla Conferenza dei capigruppo, l'esame del provvedimento riprenderà lunedì 8 giugno

PROVE DI VOTO ELETTRONICO - In Commissione Affari Costituzionali alla Camera il Ministero dell'Interno ha risposto a un'interrogazione del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla sperimentazione del voto elettronico. Al momento, soprattutto per l'espressione del voto per corrispondenza degli italiani all'estero, si riscontrano delle criticità nella garanzia dei principi di segretezza e personalità del voto. È per questo che "auspichiamo che il Governo possa definire presto le linee guida per la sperimentazione del voto elettronico, individuando tutte le soluzioni necessarie a garantire la correttezza delle procedure", si legge in una nota dei pentastellati.

ELECTION DAY O SCORPORO - Non accorpare la consultazione popolare sul taglio del numero dei parlamentari con le prossime politiche. E' l'istanza avanzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dal comitato per il Referendum. Non si è parlato di date, nell'incontro che si è svolto a Palazzo Chigi, ma Conte si è preso un "surplus di riflessione", insieme "alla maggioranza" sulla questione. Mentre, in ambienti parlamentari, si fa avanti anche un'altra ipotesi di mediazione, quella di accorpare il referendum con il turno di ballottaggio delle prossime amministrative.