
È stato lo stesso titolare dell'impresa a confermare alle Fiamme Gialle che l'uomo lavorava in azienda già da alcune settimane e che lo stesso aveva rifiutato di essere assunto regolarmente perché, a suo dire, in tal caso avrebbe perso il beneficio del reddito di cittadinanza, già riconosciuto e erogato al coniuge. I successivi riscontri hanno confermato l'illecita percezione del contributo pubblico per non aver comunicato le intervenute modifiche reddituali nell'ambito del proprio nucleo familiare. La Guardia di finanza ha contestato al datore di lavoro sanzioni amministrative per circa 16 mila euro.
IL COMMENTO
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