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Il Presidente dell'assemblea punta sul documento obbligatorio
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In attesa della prima conferenza dei capigruppo che dovrà prendere la decisione definitiva sull’argomento, la discussione sull’obbligo di green pass in aula per i Consiglieri Regionali accende le polemiche.

La linea indicata dal Presidente del Consiglio Regionale Gian Marco Medusei è quella di procedere con l’obbligo, in linea con il principio che tutti i lavoratori dovranno disporre del passaporto verde.

E lo stesso Governatore Toti, pur dopo aver aperto ad una soluzione che consenta comunque a tutti i rappresentanti eletti di poter votare, ha chiarito: “Il Consiglio decida, come prima cosa ho chiesto di discutere in aula quali determinazioni vogliano prendere, mi auguro che sia la più coerente con quanto stiamo facendo in Giunta. Ovvero che il green pass sia necessario per tutti per entrare. Mi auguro che il Consiglio faccia anche propria la determinazione della giunta, ovvero che il green pass discenda da un vaccino e non da un tampone. Dobbiamo uscire dal finto dibattito tra tamponi e vaccini. I vaccini tengono vuoti i nostri ospedali, mentre i tamponi segnalano il covid, ma non fanno nulla per curarlo. Quindi chi gioca su questa ambiguità non fa il bene di questo paese”.

Dall’opposizione il consigliere Ferruccio Sansa (lista Sansa) è di una opione diversa e spiega a Primocanale: “Credo che abbiamo il dovere di dimostrare che è importante vaccinarsi, che bisogna affrontare il tema, che bisogna essere informati e informare. Credo però che sia insidioso imporre degli obblighi per chi ha delle cariche elettive. Oggi è il green pass, ma domani potrebbe essere un’altra la condizione per poter votare. Deve essere richiesto il green pass per poter accedere agli uffici, per poter accedere alla Regione, ma per entrare nelle stanze dove si vota non ci devono essere condizioni per entrare. Non deve essere assolutamente un privilegio quello dei consiglieri: ben venga il green pass per chi va in ufficio, ma nella stanza dove si vota, valga per il Consiglio Regionale e a maggior ragione per il Parlamento, non ci devono essere condizioni”.