Mentre in Europa si sta discutendo della strategia da adottare per gestire i fenomeni migratori, le istituzioni locali non stanno a guardare. Nelle scorse ore si è tenuta a Sanremo una riunione dei sindaci e degli amministratori del Ponente Ligure per discutere delle modalità con cui affrontare i flussi di profughi.Dall'incontro, sollecitato dal sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, è emersa la richiesta di convocare al più presto un tavolo di confronto con il Ministero dell'Interno. I sindaci hanno espresso la propria preferenza al fatto che questo incontro si svolga proprio nel Ponente ligure e non a Roma. Questo per far prendere coscienza all'Esecutivo delle condizioni in cui versa soprattutto la zona intemelia.
Gli amministratori della provincia di Imperia hanno poi chiesto di conoscere nel dettaglio quali sono le strategie di accoglienza che le istituzioni nazionali intendono intraprendere riguardo alla gestione dei flussi migratori e alle modalità di accoglienza. In particolare, i sindaci hanno posto l'accento sulla situazione dei minori non accompagnati, la cui gestione rischia di pesare in maniera eccessiva sulle finanze degli enti locali.
Inoltre, dall'assemblea è emersa la richiesta di certezza riguardo ai tempi di permanenza dei migranti all'interno dei centri. Questo per evitare quanto accaduto a Ventimiglia, dove il sito adibito per l'emergenza è tuttora attivo. E, sempre riguardo a Ventimiglia, è arrivata la richiesta che le riammissioni effettuate dalla Francia non vengano dislocate sul territorio di confine.
In generale, dagli amministratori presenti è stata manifestata la preoccupazione che con l'avvicinarsi dell'estate possa giungere una nuova ondata di migranti nel Ponente Ligure. "La preoccupazione c'è sulla base di quanto sta accadendo nella tratta Balcanica e al Brennero. Il rischio è che si crei un imbuto a Ventimiglia di coloro che cercano di raggiungere il Nord Europa", ha dichiarato a Primocanale l'assessore di Taggia Luca Napoli, che ha preso parte all'incontro.
Al tavolo dei sindaci del Ponente Ligure c'era anche la vice presidente regionale Sonia Viale, che ha dato la propria disponibilità a partecipare all'incontro con il Ministero dell'Interno (qualora venisse concesso) e a svolgere un ruolo di interlocuzione con le varie istituzioni e Prefetture.
La provincia di Imperia si ritrova dunque ancora una volta sotto pressione per la ripresa insistente dei flussi migratori. Il rischio concreto è che possano essere superiori anche a quelli dell'anno passato. Rispetto a dodici mesi fa, tuttavia, c'è maggiore esperienza, che certamente può essere d'aiuto ma che da sola non basta. Serve giocare d'anticipo sulle strategie: questo è quanto richiedono i sindaci del Ponente ligure. In attesa che magari si smuova qualcosa anche a Bruxelles.
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