Marina Scarpino, direttore della società Carlo Riva che gestisce il primo porto turistico d'Italia a Rapallo, "è la principale responsabile delle modalità illecite e abusive con cui è stato gestito lo smaltimento dei rifiuti" di centinaia di yacht di lusso dopo la mareggiata dell'autunno 2018. È quanto emerge da una indagine dei carabinieri, coordinati dalla Dda di Genova, che ieri ha portato a nove misure cautelari nei confronti dei vertici della società ma anche di imprenditori e operatori del settore nautico. In manette è finito anche Pasquale Capuano, imprenditore napoletano che vantava agganci con il clan dei Casalesi.
Per la manager, agli arresti domiciliari, "era fondamentale - prosegue il gip Claudio Siclari - ottenere a qualunque costo la regia operativa e organizzativa dell'intera operazione" tanto da arrivare a minacciare il perito di alcuni armatori che "i lavori di recupero avrebbero pretestuosamente ritardato. Consentendo il loro compimento solo dopo la rimozione di tutti gli altri relitti a lei affidati (circa sessanta).
Prospettando in tal modo l'ingiusto male di far lievitare in modo esorbitante i costi e i tempi di rimozione". È accusata non solo per le minacce ma anche per calunnie e falsi esposti per sviare le indagini e gettare discredito sulle forze dell'ordine e sui sindaci di Rapallo e Santa Margherita.
"Sono sul tavolo del Comune di Rapallo tante ipotesi. Adesso dobbiamo leggere bene le carte, il decadimento della concessione comunale" alla società Carlo Riva "potrebbe essere un'ipotesi. 'Decadere' e' una parola significativa, ma cosa vuol dire? Vuol dire tempo. Quanto tempo? Una revoca vorrebbe dire rallentare la ricostruzione del porto per quanto tempo? E' compatibile con l'inverno? Sono queste le domande da porsi". Così il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco oggi pomeriggio a Genova interviene sui nove arresti per lo smaltimento degli yacht di lusso dopo la mareggiata del 2018 che ha distrutto il porto turistico Carlo Riva di Rapallo.
"Io devo dare delle risposte precise. Ringrazio la magistratura e i carabinieri per il grandissimo lavoro svolto. Intendiamo 'studiare', non sono assolutamente in grado di dare delle risposte precise, perché la materia è complessa, c'è una concessione comunale data a dei privati, ci sono dei procedimenti penali, abbiamo un team di tre avvocati che in collaborazione con l'amministrazione comunale stanno studiando in queste ore le carte per vedere il futuro" commenta Bagnasco.
"Il futuro è importante, per noi non rappresenta solo un porto, è la protezione del centro abitato. Da sindaco la prima cosa che devo fare é mettere in sicurezza la città, se oggi quelle persone sono impossibilitate a intervenire per ovvi motivi, devo dare una risposta alla mia città, ma questa risposta deve essere presa con la massima trasparenza e con il supporto delle leggi in vigore" conclude il primo cittadino.
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Mareggiata Rapallo, manager del porto Riva minacciava gli armatori: concessione a rischio
Bagnasco: "Servono risposte precise"
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