"Gli ultimi avvenimenti rischiano di provocare sul sistema ligure contraccolpi persino più gravi del crollo del Ponte Morandi". I sindacati uniti Cgil, Cisl e Uil spiegano la drammaticità del momento che sta vivendo la Liguria dopo l'ondata di maltempo che ha colpito la regione da Ponente a Levante. Tra strade interrotte, frane a macchia di leopardo e pesanti ripercussioni sull'economia regionale, in primis il porto. Per questo motivo i sindacati chiedono al governo "tempi certi e risorse adeguate a partire dagli interventi di somma urgenza". Il governo targato Cinquestelle-Partito democratico ha stanziato meno di 40 milioni sui 100 milioni già spesi per gli interventi effettuati in somma urgenza, e sugli oltre 500 milioni chiesti dalla Regione per mettere in sicurezza il territorio dopo l'ondata di maltempo che ha colpito la Liguria. Una cifra ben al di sotto dunque di quanto necessario.
Pesanti critiche sono arrivate dal governatore Toti e sulla stessa linea anche i sindacati: "Le somme sino ad ora stanziate non sono sufficienti a riportare il territorio alla normalità. Servono misure straordinarie per la cura e la manutenzione del territorio e soprattutto ci vuole un provvedimento ad hoc per sostenere il sistema produttivo di fronte alle difficoltà legate all'eterna carenza di infrastrutture drammaticamente aggravata dal crollo del viadotto sulla A6 e dalle chiusure per problemi di sicurezza in A26 - prosegue la nota di Cgil, Cisl e Uil -. La Liguria è già isolata. Non può essere abbandonata, come non possono essere abbandonati i lavoratori delle funivie che sono senza ammortizzatori sociali e aspettano una risposta dal Mit. Il governo ha una grande responsabilità. Servono fatti e servono subito".
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