cronaca

Alcuni quesiti da porre all'ad Tomasi al suo arrivo a Genova
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Lunedì 1 giugno a Genova arriva l’amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi, per un incontro con le istituzioni locali nel corso del quale dovrebbe presentare il piano dei lavori da eseguire nei prossimi mesi sulla rete della liguria. Il 3 giugno il Paese riapre e i cittadini saranno liberi di andare nelle altre regioni, i turisti di venire in Liguria, i traffici per i porti di Genova, Savona e La Spezia aumenteranno ogni giorno di più mentre noi vivremo un secondo Lockdown: quello causato dalla società Autostrade e non solo, anche dalle altre concessionarie dei tratti liguri, Salt e Autostrada dei Fiori.

Noi abbiamo bisogno di turismo per far ripartire l’economia che è fondamentale nel periodo estivo, ma ce la faranno i turisti ad arrivare in Liguria? Cosa li aspetta sul disastrato sistema monocorsia per colpa dell’inadeguatezza dei concessionari che hanno pensato solo ai loro utili e non a reinvestire nella manutenzione in questi decenni, dove peraltro ci hanno massacrato di pedaggi sempre più alti? Primocanale scenderà in campo sul sistema autostradale ligure per documentare in diretta e vedremo la situazione. Da ponente a levante, dalle 8:00 alle 15:00 monitoreremo la situazione.

Ma vorrei capire bene cosa viene a dire Tomasi ai nostri amministratori perché i temi sono davvero molti e vorrei capire come pensa di far pagare da Autostrade ai liguri i danni incalcolabili che vivono e vivranno ancora a lungo gli automobilisti, tutte le attività commerciali, i trasportatori che restano ore in coda fermi con i motori accesi consumando gasolio e decine di migliaia ore di personale per stare fermi. Vorrei sapere cosa dirà Tomasi per giustificare che, chi entra in autostrada, deve continuare a pagare il pedaggio (me ne frego degli sconti, la rete autostradale ligure deve essere totalmente gratuita) per stare in coda, buttando via ore di vita, di lavoro per colpa dei concessionari che non hanno fatto manutenzione.

Vorrei sapere da Tomasi cosa pensa del Ponte Morandi, di chi dovrà gestirlo secondo lui al momento della riapertura. Vorrei sapere da Tomasi cosa pensa dei suoi azionisti che mentre mettono lui a fare da “pungiball” per darsi una nuova immagine poi ricattano il Governo scavalcandolo, dicendo che se il sistema bancario non gli darà 2 miliardi di euro garantiti dallo Stato (quindi da noi) cancellerà gli investimenti sulla rete, obbligatori peraltro a fronte della concessione in essere.

Vorrei sapere da Tomasi cosa pensa delle gallerie e ponti a serio rischio chiusura (come la galleria che permette di andare dalla Genova-Milano verso La Spezia) o del viadotto sul Bisagno dove i residenti, costretti ad abitarci sotto, dicono di vivere un incubo perché cadono pezzi continuamente. E cosa pensa Tomasi e perché non dice agli azionisti (sarebbe suo compito) che è il momento di fare un aumento di capitale da 3-4 miliardi invitandoli a versare nella società una piccola parte di quanto si sono intascati in questi anni con dividendi realizzati proprio grazie ai risparmi sulla manutenzione. E come pensa Tomasi di mettere in regola con la normativa europea la sicurezza di tutta la rete autostradale di loro competenza?