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In novanta minuti passerà di tutto: ansia, paura, emozioni, magari rabbia, forse sorrisi. Il Genoa per tutto il campionato si è fatto male da solo e ora rischia di lasciare la serie A dopo dodici anni sul campo della Fiorentina non ancora fuori dai guai. Serve vincere ai rossoblu’, non devono perdere i viola, ma alla fine forse basterà un punto ad entrambe per rimanere nella massima categoria se l’Empoli, il terzo incomodo che con tre vittorie di fila ha sconquassato la zona retrocessione alzando i punti per mettersi al sicuro, perderà a Milano con l’Inter di Spalletti che deve ancora blindare la sua qualificazione alla prossima Champions League che porterà nelle casse nerazzurre oltre 50 milioni di euro da dare al prossimo allenatore che potrebbe essere Conte. Le premesse sono da brividi con tutti questi se e ma.

Il tecnico rossoblu’ Prandelli che è nato ad Orzinuovi nel bresciano ma che vive a Firenze ed ha legato per tanti anni il suo nome alla società gigliata, ha parlato per questo di destino crudele ma ha pure aggiunto, non nascondendo un comprensibile nervosismo, che la sua squadra giocherà senza paura perche’ in palio c’è qualcosa di molto grande per tutti. Nella bolgia del Franchi anche un robusto spicchio di rossoblu’ nel settore ospiti: 2500 cuori genoani batteranno per Criscito e compagni, altri qua e là in tribuna in mezzo alla massa viola. Ora le parole non servono piu’, parlerà il campo con il Genoa persino in emergenza per le assenze di Lazovic e Lerager e per Zukanovic e Lapadula acciaccati.

Arbitra Orsato di Schio e al Var ci sarà Irrati di Pistoia ma nato a Firenze. Congetture e pensieri che agitano il Grifone, ma che se è arrivato a questo punto è soprattutto per colpa di un mercato di gennaio disastroso e di altre scelte di cui Preziosi si è gia’ preso le colpe ma che non basteranno mai a giustificare questi novanta minuti ad alta tensione per la Genova rossoblu.