cronaca

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Si è vestito del tricolore il Ponte per Genova, oggi più che mai Ponte Italia, in quanto simbolo per tutto il paese di rinascita e ripartenza. Sulle note di "Nessun dorma" dalla "Turandot" di Puccini, tre fil di luce laser hanno delineato lo skyline del nuovo viadotto, che finalmente ha ricucito le due metà di Genova. Una vittoria per una città che da quel 14 agosto 2018 non si è mai fermata ma ha lavorato incessantemente per ripartire. Poi con l'Inno d'Italia di Mameli si sono illuminate anche le pile.


Alle 12 in punto del 28 aprile 2020 anche l'ultima campata del nuovo ponte sul Polcevera è stata varata
. Il suono delle campane e delle sirene delle navi in porta hanno accompagnato il momento simbolico. Ora la struttura è unita, mostrando un nuovo skyline sulla Val Polcevera.

"Da Genova nuova luce si irradia sull'Italia, cercheremo di replicare il modello Genova" ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte arrivato in città per assistere alla cerimonia insieme al ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli. Un anno e 18 giorni dopo l'inizio del cantiere un altro passo avanti, simbolico, verso il completamento dell'opera chiamata a sostituire ponte Morandi crollato la mattina del 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone. Oggi come in quel tragico giorno della vigilia di ferragosto la pioggia bagna la città.

LE TAPPE DELLA RICOSTRUZIONE DEL NUOVO PONTE SUL POLCEVERA


Il premier Conte ha aggiunto: "C'è un progetto reale che sta giungendo a compimento, qualcuno ha parlato di miracolo. Questo lavoro si compie grazie all'amministrazione pubblica che ha lavorato bene, grazie a Renzo Piano ha disegnato il progetto e lo ha donato alla sua città, c'è stata una comunità che ha lavorato costantemente, dobbiamo ringraziarli tutti, tutti hanno fatto il loro compito. Questo ponte è un cantiere simbolo, è il cantiere dell'Italia che sa rialzarsi e si rimbocca le maniche. L'Italia che non si lascia sopraffare da una tragedia così dolorosa, è una Italia che mette in pratica il suo senso di responsabilità. Le immagini del crollo del 2018 hanno fatto il giro del mondo, ora saranno queste immagini a fare il giro del mondo" ha spiegato il presidente del consiglio.

Il premier ha poi incontrato in prefettura due rappresentanti del Comitato residenti ai margini della 'zona rossa'. Antonio Lillo e Fabrizio Belotti si sono detti "lieti dell'incontro col Presidente. L'abbiamo ringraziato dell'impegno che svolge quotidianamente, portando all'attenzione l'importante opera del ponte e sottolineando anche la necessità di una riqualificazione del sottoponte e delle zone adiacenti". Il Presidente, hanno riferito Belotti e Lillo "ci ha rassicurato sull'impegno del governo".

"Siamo convinti che non sia un'illusione quella di cambiare il mondo. Credo che vedere quest'opera quasi realizzata" "sia un segnale straordinario che anche in questo tempo difficile possiamo ogni giorno continuare a cambiare il mondo" ha detto il ministro dei Trasporti Paola De Micheli durante al varo dell'ultimo impalcato del Ponte di Genova. "Sono convinta che il primo dovere per noi sia garantire la sicurezza e mio nostro dovere sarà quello di impedire che accadano di nuovo queste cose, con il pensiero rivolto a quelle 43 persone che non ci sono più" ha aggiunto De Micheli.

Alla cerimonia hanno partecipato anche le istituzioni locali. Il sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione Marco Bucci ha ricordato il forte valore simbolico di questa giornata e il lavoro fatto in questi mesi nel maxi cantiere: "Questo nastro di acciaio finalmente unisce la valle. Noi genovesi abbiamo nel cuore e nell'anima quella giornata tragica del 14 agosto 2018, dedichiamo questa e le prossime giornate alle 43 vittime. Non ci siamo mai fermati, abbiamo dimostrato cosa si può fare lavorando tutti assieme. E' un messaggio per Genova e per tutta l'Italia. Ora abbiamo la sfida del Coronavirus ma vinceremo anche questa. Il ponte non è finito, nei prossimi due-tre mesi sarà completato. Genova ringrazia tutti quelli che stanno lavorando Pe Zena e pe san Giorgio".

Il governatore della Liguria Giovanni Toti sottolinea come la città sia stata in grado di superare gui ostacoli che si è trovata davanti: "E' un momento straordinario per questo Paese. Nel lavoro di questo ponte ci sono tanti significati. Eravamo qui il 14 agosto 2018 e alle famiglie delle 43 vittime va il nostro primo pensiero. Questo che si sta realizzando è qualcosa in più di un ponte che è utile alla città e al Paese, è la dimostrazione che insieme possiamo fare davvero tante cose. Siamo arrivati fin qui nonostante gli ostacoli che ci siamo trovati di fronte, dall'autunno più piovoso degli ultimi anni all'emergenza coronavirus. E' la dimostrazione che chi pensa che una cosa non sia possibile farebbe bene ad astenersi dal disturbare chi la sta facendo" conclude il governatore citando Einstein.

A costruire il nuovo ponte ininterrottamente anche i tecnici di Salini Impregilo al lavoro incessantemene per arrivare a questo punto. L'amministratore delegato Pietro Salini ha ricordato quanto sia importante manutentarte le opere e ha chiesto al premier Conte un grande piano capace di dare una spinta infrastrutturale a tutta l'Italia: "Ve lo chiedo mettendomi in ginocchio, al Paese serve un grande piano, il piano del Governo Conte, come il piano Marshall, per farlo ripartire. Da Genova parte un grande messaggio. C'è gente che aspetta di lavorare, ci sono genitori che non sanno cosa far fare ai figli, ecco perché serve un grande piano per ristrutturare il Paese, perché sappiamo che il calcestruzzo dura 50 anni". E ricordando la tragedia ha sottolineato: "Come è possibile che possa essere accaduto, con il nostro sapere, noi che abbiamo una storia per le infrastrutture, le abbiamo insegnate a tutti. Ma è accaduto". Ed ha aggiunto: "Abbiamo ricostruito in fretta, con le nostre mani, il nostro sapere. Oggi non ci possiamo abbracciare o stringerci le mani. Ma facciamolo idealmente, alziamo tutti le mani, è il nostro modo di abbracciarci".
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