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Era ovvio che si aprisse il dialogo tra Pd e 5 Stelle, e per fortuna ci sono due miei commenti del 9 luglio (CLICCA QUI) e del 23 luglio (CLICCA QUI) che lo testimoniano.


D’altronde come pensare che due partiti in forte difficoltà (Pd e 5 Stelle) si suicidino andando ora al voto e consegnando l’Italia nelle mani del partito “oggi” forte, peraltro inviso dalle potenti lobby filoeuropee? È proprio per questo che il disegno parte da Enrico Letta in grande feeling con il Presidente Conte tanto da suggerirgli spesso, già’ da qualche tempo, nomi competenti da posizionare in posti chiave di sottogoverno.

Certo Salvini che sembra non essere forte in matematica, ha proprio sbagliato a fare i conti del parlamento ed ha regalato un’occasione imperdibile alla nuova alleanza che mira a restare lì per 3 anni attendendo magari che la Lega, come è già accaduto a tutti i partiti, piano piano si sgonfi e ritorni ad avere una percentuale con cui potersi confrontare in una contesa elettorale magari anche con una nuova legge. Quello che andrà capito nei prossimi giorni è come il Pd riesca a conciliare le posizioni dei diversi leader e leadericchi. Anzi chiediamoci chi sia oggi il vero leader nel Pd!

I 5 stelle dicono che non si vogliono sedere al tavolo con Renzi che rappresenta, per loro, quel mondo oscuro che ha gestito la partita inquietante delle banche a partire da Etruria. Quindi preferiscono dialogare appunto con Letta, Franceschini, Gentiloni, Zanda, tutti vicini al Segreterio Pd Zingaretti. Ma questa posizione dei grillini è solo un artifizio di comunicazione, per non perdere la faccia verso il proprio elettorato ma sanno bene che la realtà è un’altra.

In Senato, ma anche alla Camera, i numeri sono nelle mani di Renzi, non vi è’ alcun dubbio. Conoscendo il protagonismo del ex presidente del consiglio però’ si dovrà’ vedere, strada facendo, se accettera’ di restare nell’ombra per non creare problemi di immagine ai grillini e godersi il “vero potere“ che eserciterà lui su tutti, sia sui pentastellati che all’interno del suo partito. Già nella composizione del nuovo Governo, si potrà capire il suo peso, ma se dovesse rinunciare a qualcosa gli dovrà essere restituito con gli interessi nelle grandi nomine delle più importanti società’ pubbliche che si decideranno nei prossimi 12 mesi.

E Renzi potrà sempre far presente che quando vorrà lui staccherà la spina al Governo mettendo in grande difficoltà il suo partito, magari proprio perché sarà a quel punto pronto a varare il “suo” nuovo partito e avrà avuto il tempo per definire le possibili alleanze. Tanti urlano che è una vergogna. Non condivido. Non è per nulla vergognosa questa ipotesi di Governo così come non era vergognoso che la Lega si alleasse con i 5 stelle. Anzi, ci sono più punti d’incontro tra Pd e 5 Stelle che tra Lega e 5 Stelle e con questo non dico che condivido le loro posizioni! Quanto sta accadendo è solo il prodotto di una legge elettorale, il "Rosatellum" fatta proprio per portare a governare Renzi con Berlusconi. Poi vi fu il tracollo di Forza Italia ed anche del Pd che consegnò il Governo ad un’alleanza improvvisata ben diversa, quella giallo verde.

 Non sono quindi gli accordi tra partiti ad essere vergognosi ma la legge elettorale costruita ad arte dal passato Governo con i voti di Pd e Forza Italia, per gestire a posteriori i voti dei poveri cittadini per costruire le maggioranze più strampalate pur di gestire il potere. Io votai contro.