cronaca

Nel frattempo le operazioni di ricostruzione del viadotto vanno avanti
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"Viaggiare con prudenza, destinazione paradiso. In attesa di giustizia". Il messaggio sulle pettorine arancioni del comitato familiari delle vittime di ponte Morandi è chiaro.


Da una parte la richiesta giustizia dall'altra il ricordo.
A un anno e mezzo esatto dalla tragedia di ponte Morandi i familiari delle 43 vittime del 14 agosto 2018 scendono in piazza a Genova per un volantinaggio e un presidio. Insieme a loro anche alcuni comitati. I parenti di chi in quel giorno ha perso un figlio, un genitore e un si sono ritrovati davanti alla stazione che si trova poco prima dell’ingresso del casello di Genova Ovest. Alle 11.36 in punto i familiari hanno bloccato il traffico. Le rose rivolte verso il cielo in ricordo e in memoria delle 43 vittime, a suggellare il legame. I clacson in segno di solidarietà e vicinanza da parte di automobilisti e camionisti che transitavano in quel momento. 

Sono passati diciotto mesi da quel tragico giorno, in cui di colpo le pile del Morandi si sbriciolarono condannando a morte 43 persone. Giustizia, ma anche sicurezza sulle autostrade. Il crollo del Morandi ha fatto partire una serie di inchieste che sta mettendo in luce la condizione di viadotti e gallerie della rete autostradale. Sotto l'occhio del ciclone Autostrade per l'Italia, la concessionaria che gestiva tra le altre anche il tratto del Morandi. In Parlamento la discussione sulla revoca della concessione va avanti, ma ancora una decisione vera e propria non c'è.

Marcello Bellasio, nella tragedia ha persi due figli: Camilla, 12 anni e Manuele 16, oltre all'ex moglie Claudia Possetti: "Siamo qui per non dimenticare quello che è successo sperando la giustizia faccia il suo corso nel modo più limido possibile - spiega -. L'attività processuale sta andando bene, siamo contenti, si sta chiudemndo il secondo incidente probabotoro. Ora aspettiamo di vedere quale sarà il risultato. Le polemiche con Toscani e altro? Non ci interessano, andiamo oltre, il nostro obiettivo è avere giustizia per quanto accaduto". 

Il sentimento è lo stesso di un anno e mezzo fa, c'è il dolore forte, immenso, per quello che è accaduto sul viadotto del polcevera quella mattina della vigilia di ferragosto del 2018. All'improvviso tutto è crollato. Le indagini nate hanno fatto emergere un quadro preoccupante per quanto riguarda viadotti e galleria della rete autostradale. "Sono passati diciotto mesi, tutto è ancora senza un perchè - spiega Giuseppe Matti Altadonna che il 14 agosto ha perso il figlio Luigi -. Vogliamo che ci sia sicurezza per i cittadini. Da quello che leggiamo ogni persona rischia, noi lottiamo affinchè quello accaduto a noi non succeda mai più, vogliamo che nessuno mai più patisca quello che stiamo vivendo noi".


Solidarietà e vicinanza ai familiari arriva anche dal governatore Toti: 
"La città è con voi, le istituzioni sono con voi, oggi come allora. Tutti vogliamo verità e giustizia per i vostri angeli, tutti vogliamo le nostre autostrade sicure. La vostra battaglia è la nostra battaglia perché è assurdo che ancora nessuno abbia dato risposte e pagato per questa tragedia. Noi ci siamo, non sarete mai soli" conclude Toti


IL NUOVO PONTE - Intanto il nuovo viadotto sul Polcevera prende sempre più forma
. Nella giornata di giovedì è stato varato in quota anche il primo dei tre maxi impalcati dal 100 metri, issato grazie agli strand jack e al lavoro dei tecnici di PerGenova. Con questo la struttura del ponte al momento realizzata è di 500 metri su 1067 metri complessivi. Le operazioni in cantiere mettono all'opera in parallelo fino a 600 persone e oltre 1000 se si considera anche l'indotto.


La data di conclusione dell'intera opera è fissata "entro la primavera" come ha ribadito il sindaco-commissario Bucci. Ma in cantiere si guarda già alle prossime tappe. "Entro la fine di marzo tutta la struttura in acciaio sarà montata e completata, forse anche qualche giorno prima, martedì prossimo sarà invece terminato l'ultimo pilastro in cemento che regge la struttura" ha spiegato il commissario all'emergenza Giovanni Toti. Già, oggi venerdì 14 febbraio, sarà portato in quota un altro impalcato nel lato di levante del cantiere, quella che congiunge il ponte con la rete autostradale, che porta verso la A7 e la A12, si tratta della trave tra la pila 16 e 17.