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Su Ilva "prevalga il buon senso, non diventi una questione sociale"
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"Permettetemi una battuta: se diamo la galera a chi evade 100mila euro, pensa quanto dovremmo dare in termini di mesi a chi fa un danno all'economia. Dovremmo dare l'ergastolo a chi fa un danno all'economia del Paese, a chi fa scappare gli investitori". Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia a Genova durante l'incontro "Capitale della Cultura d'Impresa 2019". A margine dell'evento poi, il numero uno degli industriali ha spiegato meglio la sua battuta.

"Abbiamo bisogno nel Paese di certezza del diritto di evitare fughe in avanti, elevare anche le pene perché l'evasione è concorrenza sleale, e ovviamente siamo contro. Ma evitare logiche in cui si prevedono confische, prima ancora delle sentenza, e cercare la cosiddetta proporzionalità. La mia era chiaramente una battuta, per far capire l'eccesso di proporzionalità dove ci può far arrivare", ha proseguito il numero uno degli industriali.

"Alcuni soggetti, non voi giornalisti,
capiscono solo evidentemente le battute e non la sostanza. Oggi peraltro è una giornata in cui siamo particolarmente arrabbiati e abbiamo quindi espresso con questa passione questo concetto. Speriamo che presto emerga il buonsenso, speriamo che si cominci a valutare gli effetti sull'economia reale dei provvedimenti perché questo è un paese che deve mantenere la posizione di seconda manifattura d'Europa", ha sottolineato Boccia. "Non possiamo diventare la terza, per errori di politica economica che significherebbe minor occupazione. Se il fine del paese è incrementare l'occupazione, noi siamo i primi a sederci al tavolo e a costruire percorsi, se invece la logica è usare le imprese per fare cassa in una manovra che non ha effetti sull'economia reale positivi diventa un problema".

Sulla vicenda ex Ilva e sulla possibilità di una nazionalizzazione
, ipotizzata dall'esecutivo, "penso che questo Governo abbia generato la causa e questo Governo dovrebbe cercare di risolverla nelle logiche di mercato e nella logica di impresa. Ci auguriamo che prevalga il buon senso", ha detto il presidente di Confindustria. "Si è data l'occasione di trovare un alibi per costruire una questione molto più grande, che da ambientale è diventata potenzialmente economica e sociale. Ci auguriamo che la cosa si possa mettere nella carreggiata giustà. In una eventuale nazionalizzazione il problema è chi paga. Questo Governo dovrebbe cominciare a pensare a chi paga e quali sono gli effetti sull'economia reale di alcune scelte". Inoltre, ha detto Boccia, "occorre assumersi delle responsabilità, avere senso del limite con l'auspicio che questa questione non diventi una questione ambientale come già era, ma anche economica e sociale. Chiaramente nessuno lo auspica", ha concluso Boccia.