Molti ancora non lo sanno. I mezzi pubblici di Genova sono tutti gratuiti: dai bus alla metro passando per funicolari e ascensori compreso il servizio navebus. Per chi usa l'autobus capita spesso la scena di un ignaro cittadino che sale su un bus inconsapevole della decisione e timbra il biglietto. La decisione è stata presa negli scorsi giorni dal Comune di Genova per far fronte all'emergenza viabilità causata dai pesanti danni provocati dall'ondata di maltempo a cui si è aggiunta la situazione della A26 che tra la notte di lunedì e la mattina di martedì è stata chiusa per motivi di sicurezza in riferimento allo stato di salute dei ponti Fado e Pecetti.
Ancora non è chiaro fino a quando durerà la misura. Il sindaco di Genova Marco Bucci il giorno dell'annuncio ha detto che sarebbe durata almeno una settimana-dieci giorni poi ci sarebbe stata una nuova valutazione. Un modo, spiegava sempre il cittadino, anche per far capire ai genovesi quanto è semplice e utile muoversi con i mezzi pubblici. Insomma, l'idea è anche quella di abituare le persone ad abbandonare auto e scooter privati e usare invece autobus, metro, ascensori, funicolari e serivzio navebus cittadino anche al termine dell'emergenza viabilità.
La comunicazione interna dei passeggeri sull'autobus è una primo modo per diffondere la news. Poi ovviamente ci sono le comunicazioni degli enti ufficiali e dei media. Ma per evitare che qualcuno incosapevole della decisione timbri il biglietto a volte basta poco, semplicemente che gli autisti dei bus spengano le macchinette o ancora una corretta informazione a partire dai punti vendita. Poi c'è anche chi decide comunque di obliterare il tagliando per una questione per cosi dire etica: qui prevale la logica "Usufruisco di un serivzio quindi ne pago il costo", casi davvero rari però. Poi ci sarà tempo anche per chi contesta la decisione presa dal Comune e sottolinea di aver pagato un abbonamento annuale e quindi pur essendo un fruitore abituale dei mezzi pubblici di non aver beneficiato della misura. Ma questa al momento è un'altra storia.
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