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Attacco frontale al docente universitario nella questione Aifa-Remdesivir
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"Siamo stupiti dalle dichiarazioni del professor Bassetti che, in modo quantomeno imprudente, ha buttato in politica una questione tecnica, accusando il ministro della Salute". Inizia cosi un comunicato stampa firmato dal Gruppo Pd in Regione Liguria che ha lasciato sbalorditi perfino molti dei loro elettori. 

Il presidente del gruppo è il consigliere regionale Giovanni Lunardon, quindi in assenza di altre firme, a lui va ricondotta gerarchicamente la decisione di attaccare frontalmente il professor Bassetti. Senza rendersi conto (forse) che attaccare l'infettivologo vuol dire attaccare l'Università di Genova e il suo rettore Paolo Comanducci più che la struttura del Policlinico San Martino, visto che Bassetti è un 'universitario' e non un 'ospedaliero'. Quel Comanducci che nei desiderata del Pd ligure dovrebbe rappresentare il centrosinistra alle prossime elezioni regionali contro il 'nemico' di centrodestra Giovanni Toti. Una sottigliezza a cui (forse) Lunardon e il suo gruppo non hanno badato.

I dem quindi scelgono la linea dura contro il prof Bassetti 'reo' di aver denunciato come "scelta politica e non meritocratica" il mancato inserimento del Policlinico genovese tra i 10 nosocomi nazionali che potranno utilizzare il Remdesivir, farmaco sperimentale che l'equipe del San Martino aveva iniziato a utilizzare (con successo) subito dopo la Spallanzani di Roma. "Le sue esternazioni più che di un medico sembrano quelle di un rappresentante politico. Anche noi riteniamo utile che in Liguria venga utilizzato il farmaco Remdesivir, ma da quanto abbiamo riscontrato né il ministro Speranza né la politica si occupano della sperimentazione e delle fornitura di questo medicinale. È notizia pubblica che sia stata l'azienda, per la quantità ridotta del farmaco, a selezionare i centri di sperimentazione", scrivono i dem liguri.

Liguria esclusa dall'uso del Remdesivir: per Bassetti è stata "una scelta politica" - LEGGI QUI

Lunardon e soci evidentemente non conosco la struttura dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) che ha deciso escludere i pazienti liguri affetti da Coronavirus dalla possibilità di utilizzare il remdesivir. Il consiglio di amministrazione è costituito dal presidente, designato dal Ministro della Salute d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, e da quattro componenti, di cui due designati dal Ministro della Salute e due dalla Conferenza Stato-Regioni. Attualmente Domenico Mantoan è il presidente e gli altri componenti del board sono: Renato Bernardini, Massimiliano Abbruzzese, Davide Carlo Caparini, Antonio Brambilla.

Inoltre, le dichiarazioni dei consiglieri regionali del Pd cozzano apertamente coi rumors che arrivano da Roma e pubblicate su Primocanale.it ormai da ore: "Dal Ministero della Sanità fanno sapere che 'è stata la ditta a ridurre l'accesso al farmaco e a scegliere i centri per gli studi (sulla base del.numero dei pazienti)'. L'azienda stessa avrebbe chiuso 'il programma di uso compassionevole causa carenza del farmaco'. Il ministro Roberto Speranza ha annunciato una chiamata al professor Bassetti per chiarire la situazione". Frasi riportate letteralmente e contenute in un whatsapp che custodisco gelosamente. Di fatto il ministero di viale Ribotta scarica sull'azienda che produce il farmaco (Gilead) mentre i consiglieri regionali dem scaricano sui tecnici di Aifa.

Nel (presunto) gioco di prestigio gli unici a perdere sono i malati liguri di Coronavirus, seguiti a ruota da medici e personale sanitario che lavorano 15 ore al giorno. E poi tutti noi, quelli che credono nella politica e col voto delegano un proprio rappresentante (profumatamente pagato) affinché si assuma la responsabilità e decida (se al governo) o proponga (se all'opposizione). Invece di attaccare lo sfogo di un dirigente in prima linea contro il Covid-19 sarebbe stato più utile sbattere i pugni sul tavolo del presidente dell'Aifa (designato dal Ministro della Salute d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, è giusto ricordarlo) per pretendere che la Liguria fosse inserita in quella lista. Lunardon e soci hanno perso un'occasione: offendendo l'intelligenza e il lavoro del prof Bassetti hanno offeso tutte le famiglie che vivono il dramma di un parente o amico in terapia intensiva.