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Incontro a Terrazza Colombo tra i due governatori
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Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, e il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, si sono incontrati alla Lounge del Salone Nautico di Genova, in Terrazza Colombo. Politica, tasse e immigrazione sono tra gli argomenti di cui la coppia di governatori ha discusso nell'intervista a Primocanale.

Governatore Toti, a Terrazza Colombo tocca a lei fare gli onori di casa col presidente Musumeci.


Toti: “E’ una visita molto gradita e sono contento che il governatore Musumeci abbia accettato. Uno perché vede Genova in uno dei suoi momenti più belli, quello del Salone Nautico; due perché da tanto tempo ci dobbiamo incontrare e ricambierò al più presto la visita; tre perché Palermo e Genova, la Sicilia e la Liguria hanno moltissime cose in comune: il terminale delle autostrade del mare per due città e due regioni che simbioticamente vivono col mare. Abbiamo in comune un territorio che si somiglia per modello di sviluppo e per problemi da risolvere. La nostra è una collaborazione avviata con una conferenza stampa di qualche mese fa nella sede di Regione Sicilia a Roma. Un rapporto antico e consolidato, suggellato dalla visita di Nello qua da noi”.

Col centrodestra in cerca di un nuovo assetto, qual è il rapporto col nuovo partito di Toti.

Musumeci: “Ringrazio Toti per l’invito al Salone. Ne ho approfittato per incontrare una persona che apprezzo, che stimo, col quale abbiamo tanti punti in comune. Il Governo Conte bis non avrà lunga vita, quindi il centrodestra sarà chiamato ad assumere impegni gravosi e dovrà arrivarci puntuale. Cambiamo! è un punto di riferimento per confrontarci. Il nuovo movimento del presidente Toti può essere un punto di partenza per quanti nella Penisola non si riconoscono più in alcune formazioni politiche tradizionali. Lo stesso è avvenuto con me in Sicilia, con il mio 'Diventerà Bellissima', che raccoglie migliaia di iscritti e ha raccolto 140mila voti alle ultime elezioni regionali".

Sicilia e Liguria hanno in comune la fame di infrastrutture. E due viadotti con una sorte simile: il Morandi crollato a Genova, l’Himera crollato sulla Palermo-Catania.

Musumeci: "Per il ponte Morandi ho letto con piacere che è stata effettuata la prima gettata di cemento, in Sicilia dopo quattro anni il ponte Himera è ancora nelle fantasie dei vertici dell'Anas. La verità è che Rfi e Anas nel Mezzogiorno d'Italia dovrebbero cambiare passo. Qui in Liguria un cantiere dell'Anas forse dura un anno-due, in Sicilia c'è un effetto moltiplicatore per cui un cantiere dell'Anas dura cinque anni".

Toti: “Non vorrei consolare Musumeci ma abbiamo cantieri che anche qua durano da tempo. La verità è che abbiamo un codice degli appalti, un sistema di legge fallimentare, un sistema di attribuzione dei lavori ove questi si bloccano o di revisione dei cantieri che rende tutto farraginoso. E tutto diventa ancora più farraginoso in regioni complesse come nel Mezzogiorno d’Italia dove cantieri dovremmo farne molti di più. Ma è la ragione per cui insieme condividiamo la necessità di partire dai territori per costruire un movimento politico che si occupi di questi temi. Molto spesso i partiti nazionali non scendono abbastanza in profondità per capire le esigenze vere di questo Paese. Quando penso a un contributo da dare al centrodestra, penso a tanti ‘Cambiamo!’ e tanti ‘Diventerà bellissima’ che riescano a costruire una rete e portino le sensibilità di territori che sono diversi ma hanno problemi in comune. Una sensibilità che manca nei partiti tradizionali”.

Sul tema dell’immigrazione, qual è il centrodestra del futuro.

Musumeci: "Il centrodestra riposa su una cultura di solidarietà, la matrice cristiana ci caratterizza. Oggi Lampedusa 'scoppia' di nuovo, non c'è più posto: 300 ospiti per uno spazio di 95 persone. Ciò che è accaduto negli ultimi 15 giorni è sotto gli occhi di tutti. Pensare che la soluzione sia la ricollocazione dei migranti, nostri fratelli disperati, nei Paesi stranieri è davvero infantile, ingenua e ipocrita. Credo che serva un'azione forte da parte dell'Italia sull'Europa affinché tutti ci si faccia carico in egual misura del dramma umanitario. Sono convinto che il nuovo governo scivolerà' inesorabilmente proprio sul tema dell'immigrazione perché si confrontano due visioni opposte".

Toti: “C’è bisogno di un centrodestra che sappia rinnovarsi e che sappia dare risposte anche su questo. Non credo che il centrodestra del futuro possa essere quello fatto da Salvini, Berlusconi e Meloni. Sono tre forze importanti ma che non esauriscono l’intero spettro delle sensibilità che lo compongono. Oggi viene visto fortemente squilibrato sul fronte di destra lasciando intere praterie di elettori moderati esposti a qualsiasi offerta di genere, da quella di Renzi a quella che verrà di Calenda. Il centrodestra ha bisogno di ricostruire un presidio a centrocampo, sposando gli amici di Lega e Fdi ma che dia qualche risposta in più di quelle che ha dato Forza Italia nell’ultimo periodo”.

Il premier Conte ha parlato di riforma del fisco mettendo come priorità la lotta all’evasione.

Musumeci: "In Sicilia c'è gente che non ha neanche il denaro per pagare le bollette della luce, abbiamo un tasso di disoccupazione che supera il 50%. Pagare le tasse è un dovere di tutti, ma mettere tutti in condizione di pagarle è un dovere dello Stato. Il Sud ha bisogno di avere le risorse per poter contribuire al mantenimento dello Stato. Ma se lo stesso Stato non investe in Sicilia e continua a rispondere con il reddito di cittadinanza è chiaro che prima o poi avremo la desertificazione".

Sulle elezioni regionali in Umbria, Pd e M5s hanno trovato in Vincenzo Bianconi un candidato comune.

Toti: “In bocca al lupo… Credo che questa non sia la strada nel senso che gli elettori si possono confondere, non si possono imbrogliare. Due movimenti che specie in Umbria si sono addirittura denunciati, gli uni contro gli altri, difficilmente troveranno la sintesi più utile a quella regione. La politica è certamente vincere, ma il tema della politica è soprattutto governare dopo aver vinto. Costruire delle coalizioni in laboratorio, mettendo insieme partiti cosi antitetici che non sono in grado di dare risposte concrete ai problemi reali, alla fine può portare alla vittoria ma non alla salvezza di questo Paese. Sono convinto che gli elettori questo lo comprendono benissimo e premieranno a maggior ragione il centrodestra se saprà essere una coalizione coerente con il suo disegno di Paese”.