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                    Insulare: è il termine più usato dal presidente della Camera di Commercio Luigi Attansio mentre commenta la situazione infrastrutturale della Liguria: “Dovremmo essere trattati alla stregua della Sardegna a questo punto: siamo isolati dal punto di vista autostradale, ferroviario e aereo” spiega, appoggiando in pieno la campagna di Primocanale che da sempre si batte contro il disastroso isolamento della regione.
Attanasio è pendolare al contrario, cioè ogni giorno si sposta da Genova a Lavagna, in autostrada, per raggiungere lo stabilimento chimico di Carasco. Qui lo incontriamo “dopo viaggi da incubo di un’ora e mezza da Nervi a Lavagna contro i trenta minuti di periodi normali”. Periodi che ormai si stanno dimenticando tanto sono lontani.
“Siamo paralizzati, sia i privati, che le merci che i turisti. Noi qui chiediamo da tempo il tunnel della Valfontanabuona che colleghi Rapallo con Moconesi. Ma nulla”. Paradossalmente la Valfontanabuona in questo periodo potrebbe essere una alternativa all’autostrada “ed è tutto detto” lascia intendere Attanasio. Che nutre dubbi sulla chiusura effettiva dei cantieri nelle autostrade liguri il 30 giugno.
La valle, ricca di fabbriche, corre parallela al mare da Carasco per sbucare in Val Bisagno attraverso il tunnel Ferriere-Bargagli. Una cinquantina di minuti il tempo di percorrenza in campagna, ma sempre meno, in questo periodo, del percorso autostradale fitto di code e cantieri. Da tempo qui si chiede un tunnel che colleghi Rapallo e Moconesi.
Un paradosso lo racconta Paolo Corsiglia, vice presidente di Coldiretti Genova, un’attività in Valfontanabuona: “L’altro giorno su Google Maps per fare il tragitto da Milano a Lavagna, segnava la possibilità di andare in A7 e poi A12 oppure, ascoltare bene, percorrere la SP 226 da Busalla fino a Laccio, la SS 45 fino a Bargagli e la SS 225, la strada della Valfontanabuona, fino a Lavagna. Veramente incredibile, lo stesso tempo di percorrenza su strada ordinaria che in autostrada”.
                    
                Attanasio è pendolare al contrario, cioè ogni giorno si sposta da Genova a Lavagna, in autostrada, per raggiungere lo stabilimento chimico di Carasco. Qui lo incontriamo “dopo viaggi da incubo di un’ora e mezza da Nervi a Lavagna contro i trenta minuti di periodi normali”. Periodi che ormai si stanno dimenticando tanto sono lontani.
“Siamo paralizzati, sia i privati, che le merci che i turisti. Noi qui chiediamo da tempo il tunnel della Valfontanabuona che colleghi Rapallo con Moconesi. Ma nulla”. Paradossalmente la Valfontanabuona in questo periodo potrebbe essere una alternativa all’autostrada “ed è tutto detto” lascia intendere Attanasio. Che nutre dubbi sulla chiusura effettiva dei cantieri nelle autostrade liguri il 30 giugno.
La valle, ricca di fabbriche, corre parallela al mare da Carasco per sbucare in Val Bisagno attraverso il tunnel Ferriere-Bargagli. Una cinquantina di minuti il tempo di percorrenza in campagna, ma sempre meno, in questo periodo, del percorso autostradale fitto di code e cantieri. Da tempo qui si chiede un tunnel che colleghi Rapallo e Moconesi.
Un paradosso lo racconta Paolo Corsiglia, vice presidente di Coldiretti Genova, un’attività in Valfontanabuona: “L’altro giorno su Google Maps per fare il tragitto da Milano a Lavagna, segnava la possibilità di andare in A7 e poi A12 oppure, ascoltare bene, percorrere la SP 226 da Busalla fino a Laccio, la SS 45 fino a Bargagli e la SS 225, la strada della Valfontanabuona, fino a Lavagna. Veramente incredibile, lo stesso tempo di percorrenza su strada ordinaria che in autostrada”.
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