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Live dalle 7 del mattino, gli scenari sono imprevedibili
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Sarà uno dei commissari straordinari di Carige a presiedere l'assemblea degli azionisti cruciale per il futuro dell'istituto ligure che Primocanale trasmetterà in diretta con collegamenti fin dalle prime ore della mattina per sentire le voci dei primi azionisti in coda per entrare. La scelta è probabile possa cadere su Raffaele Lener, commissario indicato a gennaio da Banca d'Italia in aggiunta a Pietro Modiano e Fabio Innocenzi che già erano amministratori della banca dal settembre precedente.

Nelle ultime due assemblee di Carige il ruolo del presidente è stato particolarmente rilevante visto il clima di tensione in cui si sono svolti i lavori. A settembre 2018 il consesso dei soci si aprì addirittura con alcune posizioni critiche da parte di qualche azionista con richiesta di chiarimenti proprio sulla scelta per presiedere i lavori di Giulio Gallazzi, allora presidente pro tempore della banca dopo le dimissioni di Giuseppe Tesauro e Vittorio Malacalza dal cda.

L'assemblea del dicembre scorso, quella che respinse la ricapitalizzazione e innescò le dimissioni dei consiglieri e il commissariamento è ricordata anche per il botta e risposta tra Pietro Modiano, allora presidente, e Mattia Malacalza, amministratore delegato della Malacalza Investimenti. Molto, se non tutto, il futuro di Carige passa per le decisione di Malacalza Investimenti, il primo socio della banca ligure che, dal primo gennaio scorso, vede il cda sotto commissariamento da parte della Bce.

Sarà il capofamiglia Vittorio, assieme ai due figli Davide e Mattia, a decidere, di fatto, il risultato dell'assemblea dei soci dell'istituto di credito: con il suo 27,5% è l'arbitro di un'assemblea straordinaria per la quale si prevede un'affluenza record e che dovrà dire sì o no a un piano di rafforzamento che complessivamente vale 900 milioni. Il silente imprenditore non ha ancora sciolto la propria riserva sull'atteggiamento che terrà all'appuntamento: un voto contrario o l'astensione rischiano di far saltare la messa in sicurezza della banca, aprendo scenari imprevedibili.

INTESA-SANPAOLO TIFA PER IL SI - "Credo che sia stata individuata la soluzione ottimale per recuperare questa azienda, importante per l'economia reale, e credo che sia la migliore soluzione perseguibile per Carige". Così il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, alla vigilia della assemblea di Carige. "Mi auguro che l' assemblea possa portare a una decisione in questa direzione. Se non sarà così, rivolgetevi a Panetta", ha aggiunto indicando il direttore generale della Banca d'Italia.

MINCIONE ANNUNCIA IL SUO SI - "Rimarrò a Londra ma la Popaa (il veicolo societario di Mincione, ndr) andrà in assemblea. A prescindere da Malacalza, bisogna capire poi cosa farà Gabriele Volpi (accreditato di un 9%) e la fondazione CariLucca. Insieme è un pacchetto importante del 20% in grado di decidere l'esito dell'appuntamento", spiega Raffaele Mincione. "Penso che si raggiungerà il quorum. Escludo lo scenario della liquidazione. Voteremo sì alla ricapitalizzazione per senso di responsabilità. Al momento conta il destino di 3.550 dipendenti e delle loro famiglie. Ma non credo che sottoscriveremo l'aumento di capitale".

CREDITI IN SOFFERENZA, SERVE IL SI - "Siamo rimasti con una piccola quota di circa l'1,2% del capitale e parteciperemo all'assemblea. La nostra offerta di acquisto degli Npe è valida e condizionata al successo dell'aumento di capitale. E viceversa. Attendiamo il voto dell'assemblea", ha detto Marina Natale che, dopo anni nel team di vertice di UniCredit, è da quasi due anni l'amministratore delegato della Sga, società pubblica nata negli anni '80 per recuperare i crediti in sofferenza.