cronaca

Il 18 giugno la manifestazione a Genova
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 Ad appena tre giorni giorni dalla firma dell’accordo tra Atlantia e Cdp Equity, Blackstone e Macquarie per l’acquisizione di Aspi, la holding del gruppo Benetton sta già “parlando” con il mondo finanziario su come investire gli 8 miliardi di euro che incasserà da questa operazione con lo Stato italiano. Atlantia ha anche previsto di distribuire 600 milioni di euro agli azionisti grazie all’accordo con Cassa Depositi e Prestiti.

E oggi il titolo stava guadagnando il 5% sul mercato azionario. Gli operatori finanziari sembrano infatti “premiare” l'intenzione di tornare a distribuire il dividendo (che era stato sospeso dall'esercizio 2018), basata su una nuova politica per gli esercizi 2021-202, con una crescita annua stimata tra il 3% e il 5% per quelli successivi.

"Quale modalità di impiego della liquidità disponibile in funzione dei piani di investimento, la società considera di sottoporre all'assemblea degli azionisti un programma di riacquisto ("buy-back") di azioni proprie, per un importo variabile da 1 a 2 miliardi, da lanciare sul mercato dopo il completamento della cessione di Autostrade per l'Italia", ha spiegato la holding dei Benetton.

Il tutto avviene a pochi giorni dalla manifestazione pubblica, organizzata dal senatore Mattia Crucioli a Genova venerdì 18 giugno alle 18 in largo Eros Lanfranco davanti alla Prefettura, per dire NO alla vergognosa trattativa dello Stato con Autostrade tramite Cassa Depositi e Prestiti. Il “ritorno delle autostrade allo Stato”, come qualcuno ha voluto raccontare, altro non è che uno sfregio profondo alla memoria delle 43 vittime di Ponte Morandi, ancora in attesa di giustizia (il processo ai vertici di Atlantia comincerà in autunno): soldi che appartengono ai cittadini italiani, liguri e genovesi, finiscono nelle tasche degli azionisti di Atlantia, che già pregustano come reinvestirli per guadagnarci ulteriormente.

E con questa operazione, che può ancora essere fermata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, come ha spiegato Crucioli a Primocanale, lo Stato comprando Autostrade a quasi 9 miliardi di euro diventerebbe anche responsabile di tutto quello che accadrebbe da quel giorno, comprerebbe insomma un’infrastruttura sulla quale ci sono da investire decine di miliardi di euro che non sono stati investiti da Aspi negli anni scorsi. Acquisterebbe una concessione che Autostrade ha spremuto evitando di fare manutenzione, mettendo a rischio la vita degli utenti, rovinando l’economia ligure, i suoi porti, il turismo, costringendoci a passare ore e ore ogni giorno in coda nella migliore delle ipotesi, se non andando a rischiare la vita in incidenti negli innumerevoli scambi di carreggiata e tratti a corsia unica.

Primocanale ha sempre sostenuto che andrebbero sequestrati i beni agli azionisti che hanno preso quegli utili miliardari, proprio risparmiando sulle manutenzioni, specialmente in Liguria, anziché “indennizzarli” con oltre 8 miliardi di euro che oggi scopriamo già pronti per essere investiti sui mercati.