cronaca

57 secondi di lettura
 "Mi trovavo in questo ufficio quando mi hanno chiamato per avvertirmi del crollo di Ponte Morandi", ricorda Walter Locatelli, commissario straordinario di Alisa. "Un primo pensiero va alle 43 vittime, ma al tempo stesso dobbiamo riconoscere che il nostro sistema sanitario non si è mai fermato tanto da essere d'esempio per tutto il paese".

Una risposta immediata non soltanto per fronteggiare l'arrivo dei feriti in ospedale, ma anche per andare incontro ai bisogni dei cittadini. "Asl3 c'era nelle prime ore del crollo, c'è stata poi dopo: all'ospedale di villa Scassi il personale è tornato dalle ferie per dare una mano", racconta Lorenzo Sampietro, direttore socio sanitario Asl3. "Abbiamo potenziato l'offerta ambulatoriale, attivato dei servizi assistenziali nei pre festivi e festivi per i codici bianchi per evitare che si rechino in Pronto Soccorso, alla Fiumara l'ambulatorio per le emergenze odontoiatriche".

Un lungo lavoro per far fronte ai problemi di viabilità che è continuato nei mesi a venire fino all'ambulatorio mobile presente nella zona il giorno dell'implosione delle pile 10 e 11. "Abbiamo anche contribuito per l'evacuazione delle persone anziane nelle loro case".