cronaca

Gli abitanti di via La Spezia affermano che la zona è di competenza del Comune
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"Qui è diventata una latrina. Ci sono alberi caduti, erba non tagliata, deiezioni canine e poi qui proliferano gli insetti". Siamo in via La Spezia, nel cuore del quartiere genovese di Sampierdarena, la denuncia dello stato di abbandono arriva direttamente Pietro Pero uno dei rappresentanti del comitato residenti di via La Spezia.


"Potremmo stare in mezzo al verde invece qui rischiamo di prendere delle malattie" denuncia ancora il residente. Nel mezzo una vicenda lunga oltre 57 anni tra rimbalzi di palla sulla competenza e manutenzione dello spazio verde che si trova proprio a ridosso delle abitazioni. "Noi abbiamo un atto di donazione del 1962 firmato dall'allora sindaco di Genova Vittorio Petrusio - racconta ancora Pietro - dove c'è scritto nero su bianco che la gestione e manutenzione dell'area diventa perpetua competenza del Comune, ma così non è". Numerose, nel corso degli anni le richieste da parte di chi abita tra queste vie di un intervento per pulire l'area, tutte andate nel vuoto.

"Ogni volta che abbiamo chiesto al Comune di intervenire ci è stato detto che quel pezzo terra non è di sua proprietà" spiega Corrado, altro residente di via La Spezia. Nel documento siglato oltre mezzo secolo fa tra le parti si legge testuale: "Il Comune si impegna a mantenere in perpetuo a zona verde lo slargo stradale". E allora sulla situazione aumenta il mistero. Di chi è la reale competenza di quella fetta di giardino di via La Spezia? Il documento che ci hanno mostrato i residenti dice del Comune.  "Un tempo aveva fatto un progetto per ripulire e restringere l'area ma era un progetto molto fumoso e non fondato" spiega ancora Corrado. Ma attorno al caso restano i dubbi. "Una volta ci è stato detto anche la titolarità apparteneva a una fantomatica cooperativa, poi più nulla. Noi chiediamo solo che venga sistemata questa area e si crei un'area verde decente. Certamente serve una maggiore e migliore comunicazione tra le parti" conclude Pietro.