GENOVA - Saranno esposte a palazzo Reale di Genova, in via Balbi, fino al 10 luglio Le Metamorfosi dello scultore Filippo Parodi. Quattro meravigliose statue del più pregiato marmo di Carrara, realizzate dopo la metà del 1600, che rappresentano Venere, Adone, Clizia e Giacinto.
Dal 1726 poste su quattro piedistalli nella Galleria degli Specchi, sono inserite nell’ambito del progetto Superbarocco e come sezione della rassegna cittadina “I protagonisti”. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750, vengono per la prima volta collocate nella Sala del Veronese, con l’obiettivo di suggerire una disposizione circolare attorno a un elemento centrale seconda una prospettiva e un’idea rinnovata.
Soltanto in due occasioni erano scese dai loro basamenti, nel 1942 per essere ricoverate nel cosiddetto deposito marmi, al piano interrato del palazzo, per sfuggire ai bombardamenti aerei e di nuovo nel 1992 quando furono esposte nel Salone da Ballo, in occasione della mostra Genova nell’età barocca.
Tra le opere più celebri della produzione dell’artista, le quattro figure sono certamente nate in gruppo, all’inizio degli anni Ottanta e in ogni caso prima del 1683, anno del trasferimento di Filippo Parodi in Veneto. Riassumono alcuni dei caratteri fondativi del Barocco a Genova, mostrando la forza dei modelli berniniani studiati da Filippo durante i suoi due lunghi soggiorni romani, ma si saldano alla dimora genovese che tuttora le conserva e per la quale, con ogni probabilità, furono concepite. Anche per questo sono state scelte per rappresentare uno dei protagonisti della stagione artistica più celebrata della storia dell’arte genovese, all’interno di una rassegna nata allo scopo di esaltare proprio questo tratto distintivo del patrimonio della capitale dell’antica Repubblica marinara, città di straordinari palazzi patrizi e di collezioni d’arte di primissimo piano.
IL COMMENTO
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