Cultura e spettacolo

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3 minuti e 37 secondi di lettura
di Matteo Cantile

Il museo diocesano di Genova si arricchisce di una nuova perla, la Natività di Mathias Stom. Il dipinto, restaurato grazie al decisivo contributo di Villa Montallegro, è stato presentato a conclusione di un percorso complesso di indagini, attribuzione e restauro.

Riscoperta decisiva

La tela era stata individuata dallo storico dell’arte Giacomo Montanari all’interno del patrimonio storico artistico della Provincia di Sant’Antonio dei Frati Minori, presso la sede genovese del Convento della Visitazione. Durante una breve visita effettuata nell’agosto del 2024, la luminosità e la ricchezza degli impasti pittorici avevano attirato la sua attenzione nonostante l’assenza di un’attribuzione. Le prime verifiche hanno permesso di avanzare il nome di Mathias Stom, ma solo un successivo lavoro di approfondimento archivistico e critico ha consentito di riconoscere nel dipinto una delle opere commissionate allo Stom dal conte di Mazzarino e principe di Butera Giuseppe Branciforte tra il 1642 e la prima metà degli anni cinquanta del Seicento per la propria residenza siciliana.

Attribuzione consolidata

Analogie e riscontri con altri dipinti ancora presenti a Monreale e nei principali musei italiani e stranieri hanno confermato in modo definitivo l’agnizione, individuando la tela come il tassello mancante del ciclo destinato al nobile siciliano. La congruenza delle misure in palmi napoletani con una "Nascita di G.C." citata nei documenti d’archivio, finora non identificata e non corrispondente alle altre versioni analoghe realizzate da Stom e oggi conservate in diverse sedi museali europee, ha fornito l’ulteriore riscontro necessario a collocare l’opera nel suo esatto contesto storico e collezionistico.

Indagini diagnostiche

Il dipinto si presentava in cattive condizioni conservative, ma rivelava una qualità pittorica di livello elevato, da capolavoro internazionale. Grazie al prezioso e unico supporto della Casa di Cura Villa Montallegro, guidata da Francesco Berti Riboli, sono state effettuate importanti indagini diagnostiche coordinate da Paolo Triolo dell’Università di Genova, indispensabili per determinare lo stato di conservazione e ricostruire le vicende di gestazione compositiva che hanno caratterizzato l’esecuzione dell’opera, ponendo le basi per un intervento di restauro mirato e rispettoso.

Restauro e valorizzazione

Il restauro del dipinto e della cornice, affidato alla competenza di Elena Parenti in collaborazione con Nino Silvestri e sotto la direzione di Caterina Olcese della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Liguria, ha permesso di restituire all’opera una migliore condizione conservativa e una piena leggibilità estetica. Sono tornate così evidenti la raffinatezza pittorica, la ricchezza cromatica e i preziosi effetti di luce che fanno della Natività un tassello importante nella produzione di Mathias Stom, oggi proposto al pubblico nella sua rinnovata qualità.

Collaborazione museale

Grazie alla collaborazione tra la Provincia di Sant’Antonio dei Frati Minori, rappresentata da Riccardo Medicina, e il Museo Diocesano di Genova, rappresentato da Paola Martini, è stato possibile prevedere un deposito museale che consente a un ampio pubblico di ammirare il dipinto e di apprezzarne la raffinatezza artistica. La presentazione al Museo, coordinata con il supporto di Martina Leone dell’Università di Genova, trait d’union nelle varie fasi del progetto, è accompagnata da apparati didattici dedicati sia alle indagini non invasive sia al restauro, offrendo al visitatore gli strumenti per comprendere l’intero percorso di studio e valorizzazione.

Catalogo e contesto

Gli studi sull’opera e sulla sua originaria collocazione sono confluiti in un catalogo intitolato "Mathias Stom. Una inedita Natività e la sua storia di committenza e collezionismo tra la Sicilia e Genova", a cura di Giacomo Montanari con la collaborazione di Martina Leone. Il volume, edito da SAGEP e in vendita presso il bookshop del Museo, raccoglie gli approfondimenti sulla storia e sul restauro del dipinto, include opere di confronto provenienti dal contesto siciliano curate da Martina Leone e ospita contributi di Vincenzo Abbate dedicati alla collezione Branciforte, inserendo così la Natività in un più ampio quadro di committenza e collezionismo.

Percorso cittadino

La Natività di Stom sarà infine una delle due tappe ospitate dal Museo Diocesano nell’itinerario del Passaporto dei Presepi, organizzato dal Comune e dall’Arcidiocesi di Genova e giunto alla terza edizione. L’opera entra così a far parte di un percorso cittadino dedicato alla tradizione dei presepi, che permette di coniugare devozione, storia dell’arte e valorizzazione del patrimonio, offrendo ai visitatori la possibilità di incontrare un capolavoro riscoperto e restituito alla città.

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