Cultura e spettacolo

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1 minuto e 57 secondi di lettura
di Dario Vassallo
Una scena di 'Un semplice incidente'

Un film sulla violenza di Stato, sulla vendetta e sul dolore della tirannia che coesiste con l'apparente normalità quotidiana. Con Un semplice incidente Jafar Panahi nel maggio scorso ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes e nell'attesa che venga programmato nelle sale italiane i genovesi potranno vederlo in anteprima giovedì 23 alle 21.15 al cinema City con il regista iraniano che sarà presente in streaming da Roma, dove partecipa alla Festa del Cinema che lo ha onorato del Premio alla Carriera “per la sua filmografia indipendente e sovversiva”, intervistato dal giornalista Gabriele Niola.

Un regista che da sempre si scontra con il Potere del suo paese

Panahi è un autore e attivista democratico che nel suo paese continua ad essere arrestato e poi liberato, a subire divieti di produzione cinematografica e a sfidare la legge, trovando scappatoie attraverso cui i suoi film possono essere realizzati e proiettati all'estero. E le autorità iraniane, ipocritamente consapevoli del controllo mondiale e del prestigio che gode nella comunità cinematografica internazionale, sembrano (quasi) tollerarlo. L’ultima volta è stato rilasciato dal carcere nel 2023 su cauzione dopo aver intrapreso uno sciopero della fame per protestare contro “il comportamento illegale e disumano" della magistratura iraniana.

La trama

Un semplice incidente, il suo primo film a non essere girato illegalmente dal 2006, con il quale aggiunge il prestigioso riconoscimento di Cannes al Leone d'Oro vinto a Venezia nel 2000 per Il cerchio e all'Orso d'Oro conquistato a Berlino nel 2015 per Taxi Teheran, racconta di un uomo che mentre di notte guida la propria auto con accanto la moglie incinta e la figlia piccola uccide involontariamente un animale. La vettura danneggiata lo obbliga a fermarsi nell'unico posto aperto per chiedere aiuto ma tra i presenti c'è qualcuno che crede di rivedere in lui un terribile torturatore del passato, fatto che finisce per coinvolgere altre vittime innescando tutta una bizzarra serie di eventi. E’ un thriller di vendetta teso e contorto, carico di pesanti dilemmi etici ma anche di improvvise aperture da commedia nera e farsa horror, esplicito in maniera straziante riguardo alle sofferenze dei suoi personaggi che si chiede però se possano mai essere giustificati nell'usare gli stessi metodi - dai rapimenti alle torture - dei loro oppressori.

 

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