Cultura e spettacolo

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di redazione

Non finzione, ma realtà. Con una inedita “collaborazione tecnica”, A.Se.F., l’azienda di onoranze e trasporti funebri del Comune di Genova, contribuisce all’allestimento scenico de Il lutto si addice ad Elettra con un complemento di scena (feretro e alcuni attrezzi) che apre la stagione del Teatro Nazionale di Genova. Un feretro reale, appunto, e gli strumenti per trasportarlo - reali anch’essi - saranno al centro della scena in uno dei momenti di massima tensione drammatica della tragedia, dall’11 al 26 ottobre al Teatro Ivo Chiesa.

La pièce, contemporanea trasposizione del mito di Elettra scritta da Eugene O’Neill nel 1931, nell’odierna produzione porta la firma del direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore. Ed è stata proprio una sua intuizione che ha consentito la concretizzazione di questa partnership che si concluderà solo alla fine della tournée che porterà la produzione a Palermo, Napoli, Torino, Brescia, Trieste, Treviso.

«La fattiva collaborazione tra A.Se.F. ed il Teatro Nazionale di Genova nasce nel 2022 – ricorda l’amministratore unico di A.Se.F., Maurizio Barabino – Nel mese di settembre fu varato il servizio navetta che collega, gratuitamente per gli spettatori, il centro città ai teatri Modena e Sala Mercato di Sampierdarena». Da molti anni sosteniamo diverse attività culturali, a Genova, con sponsorizzazioni a progetti di piccole realtà teatrali. Ha inoltre prestato il proprio “know how” a diverse fiction e produzioni cinematografiche nazionali.

"Salire sul palcoscenico del Teatro Nazionale di Genova e avere l’attenzione del direttore Livermore – commenta Barabino – costituisce un ideale punto di eccellenza di questa esperienza. Noi tutti guardiamo al Teatro Nazionale di Genova come ad un centro di gravità culturale, capace di irradiare a sua volta idee e cultura verso tutto il Paese».

Nel marzo del 2021 fu affidato ad A.Se.F. l’incarico di onorare la vita del maestro Marco Sciaccaluga, regista, attore, insegnante, colonna del Teatro Nazionale di Genova, accompagnandolo nel suo ultimo viaggio. «Fu un onore che assolvemmo con grande solennità – afferma Maurizio Barabino – La camera ardente fu allestita proprio sul palco del Teatro Ivo Chiesa. Fu un addio corale, una lunga sfilata di persone che, da mattina a sera, una ad una, compostamente, gli porsero l’ultimo saluto sfilando davanti al feretro. Ci furono orazioni e saluti silenziosi. E, in qualche modo, già allora nacque un legame con il Teatro Nazionale che poi si è consolidato nel tempo".  

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