CANNES - Con oltre 5000 giornalisti e 20.000 accreditati a vario titolo, i francesi si spendono il Festival di Cannes, che nei suoi quasi otto decenni di vita ha in qualche modo cambiato la storia del cinema, come la seconda manifestazione mediatica più importante al mondo dopo i Giochi olimpici. Vero o falso che sia è un fatto che in questi dieci giorni nelle quali le star di ogni continente, e quelle hollywoodiane in testa, fanno a gara x salire la Montée de marche, la mitica scalinata del red carpet, la città si trasforma e si concentra qui, intorno a questo bunker di cemento, il Palais du Festival: circa 5.300 posti dislocati in venti sale diverse di varia capienza e 24.000 metri quadrati per accogliere il Marché, il mercato cinematografico più importante del mondo.
Una città che triplica i suoi abitanti
Per ospitare il Festival Cannes si è sottoposta al consueto maquillage primaverile. E se i residenti sono costretti a sopportare i pesanti fastidi di sempre – la chiusura di strade, code e confusione – fanno comunque buon viso a cattivo gioco sapendo che è il prezzo da pagare perché la loro città per due settimane diventa il luogo più cosmopolita del mondo, con il numero di abitanti che viene praticamente triplicato, passando da 73.000 ad oltre 200.000: una superba fiera delle vanità che non ha eguali, il salotto più chic del cinema, sinonimo di lusso, sfarzo, magnificenza. Poi le scene ripetono lo stesso copione di sempre con la gente comune, i poveri mortali sprovvisti di pass (è l’unico Festival al mondo che non mette in vendita biglietti, si entra in sala soltanto con inviti) a chiedere disperatamente appunto una invitation che magari cresce a qualcuno per entrare a vedere i film e partecipare al banchetto di quella cosa che si chiama cinema, sperando di inciampare magari se non proprio in una star, almeno in una starlette.
Dopo il Covid è tornato il lusso più sfrenato
Dopo gli anni del Covid, si è tornati al lusso più sfrenato. Solo un esempio: l’hotel Carlton ha previsto di servire in questi dodici giorni 900 chili di aragoste e astici, più di 30 di caviale e altrettanti di frutti di mare. Il tutto innaffiato da non meno di 15.000 bottiglie di champagne. E se i grand hotel in questo periodo realizzano il 15% del loro fatturato annuo, a goderne sono anche altri: per affittare una villa sono necessari dai 50.000 euro in su e ce ne vogliono non meno di 3/4000 per un semplicissimo monolocale magari a decine di minuti di distanza dal centro. Per stare nei pressi del Palais, bisogna raddoppiare o triplicare la cifra. Per non parlare di gioiellieri e stilisti per i quali non c’è tempo migliore di quello che le star impiegano per salire la Montée de Marche (ovviamente indossando i loro capi e i loro gioielli) sotto l’abbaglio di centinaia di flash.
Il programma
La 78esima edizione del Festival verrà festeggiata con la consueta grandeur francese: un centinaio di titoli sparsi nelle varie sezioni, una ventina di classici restaurati, alcune migliaia di pellicole presentate nel Marché dove spesso vengono disseminate proiezioni di film blindatissimi che poi magari troveremo in altre competizioni internazionali. Tra i film più attesi c’è sicuramente, fuori concorso, 'Mission: Impossible - The Final Reckoning’, ultima incursione di Tom Cruise nei panni dell’agente Ethan Hunt ancora una volta pronto a salvare il mondo. In un concorso che vede un bizzarro miscuglio di autori nuovi e meno nuovi spiccano tra gli altri gli americani Wes Anderson e Richard Linklater, i fratelli Dardenne e Julia Ducourneau, questi ultimi due gia vincitori di Palme d’oro. La giuria sarà presieduta da Juliette Binoche, seconda donna ad assumere questo ruolo nella manifestazione dopo l’americana Greta Gerwick, e ne fa parte anche l'italiana Alba Rohrwacher. L’Italia, che manca l’obiettivo della vittoria addirittura dai tempi de 'La stanza del figlio' di Nanni Moretti nel 2001, si presenta ai blocchi di partenza con Mario Martone e il suo ‘Fuori’, ispirato a un momento fondamentale dell’esperienza umana di Goliarda Sapienza, una delle scrittrici più significative della letteratura italiana del Novecento. Poi ci sono altri due titoli (‘Le città di pianura’ di Francesco Sossai e ‘Testa o croce?’ di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis nella seconda sezione più importante del Festival, Un certain regard.
Le star
Per concludere, le star. Tra le più attese Jodie Foster, Joaquin Phoenix, Emma Stone, Pedro Pascal, Austin Butler, Benicio Del Toro, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch e Robert De Niro che in apertura riceverà la Palma d’onore. E Solo per fare qualche nome. Insomma, non ci si dovrebbe annoiare.
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