GENOVA - Era il 2004 quando Palazzo Lomellino apriva per la prima volta al pubblico, durante Genova capitale europea della cultura. È stato il primo palazzo privato genovese a farlo, anticipando di gran lunga quello che poi è diventato il 'modello' dei Rolli Days. Ed ancora oggi il suo giardino e il suo emblematico ninfeo fanno il pieno di visitatori nelle giornate dei Rolli, tra i primi ad andare presto 'sold out' per le visite guidate alla riscoperta dei suoi tesori.
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Il palazzo, infatti, è stato reso celebre nel mondo dagli inediti affreschi di Bernardo Strozzi, commissionati nel 1623 da Luigi Centurione e scoperti “casualmente” nel 2000 su indicazione della storica dell’arte americana Mary Newcome Schleier e riportati alla luce grazie a un complesso lavoro di restauro, proseguito fino al 2003 e parte del 2004. Grazie al grande successo ottenuto quell’anno, i proprietari, Elena e Matteo Bruzzo, decisero quindi di continuare ad aprire le porte.
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Vent'anni dopo, oltre 2 milioni di visitatori hanno potuto ammirarne il piano nobile, decorati da Bernardo Strozzi, il cortile con ninfeo e l’incantevole Giardino Segreto. Questo gioiello di via Garibaldi festeggia l'anniversario con una serie di iniziative, dalla mostra, dedicata ai "Libri nell’Arte", ad una rassegna cinematografica sul rapporto tra i popoli ad un'esposizione di un Lomellino in 15 mila mattoncini Lego. In autunno da Genova Capitale del Libro si passa alla Genova del Medioevo e per questo anche Palazzo Lomellino ha voluto rendervi omaggio con l'allestimento "Ottomani, Barbareschi, Mori e altre genti nell’arte a Genova. Fascinazioni, scontri, scambi", dove dialogheranno i dipinti dei più importanti artisti attivi nel contesto genovese – dal Paggi al Carlone, da Orazio De Ferrari e il Grechetto a Domenico Piola.
IL COMMENTO
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