Cultura e spettacolo

L'attrice protagonista di una masterclass al Convento dell'Annunziata
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Un bagno di folla. E' quello cui si è sottoposta questa mattina a Sestri Levante Susan Sarandon, attrice premio Oscar per 'Dead Man Walking' e icona di Hollywood, star indiscussa di questa ottava edizione del Riviera International Film Festival, che ha tenuto una masterclass al Convento dell'Annunziata. Arrivata intorno alle 11.15 attesa da decine di fan molti dei quali non sono riusciti a trovare posto nella sala gremitissima dovendosi accontentare di vederla scendere dall'auto che l'ha portata fin davanti al cancello, in realtà più che fare una lezione si è sottoposta alle tantissime domande che le ha rivolto una platea strapiena.

Domande che hanno spaziato attraverso moltissimi temi, a partire dall'amore che prova per il cinema italiano: "Ricordo quando ho visto 'Il conformista' di Bernardo Bertolucci - ha detto -. Ero giovane e probabilmente non ho compreso appieno il film ma certamente mi sono resa conto di quanto foste più avanti di noi. Anche adesso il cinema americano è rivolto verso attitudini televisive, mentre la vera arte è la vostra". Non è mancata la domanda su quale dei tanti film che ha girato preferisse e dopo aver sottolineato come in fondo siano tutti suoi figli e fosse difficile sceglierne uno per abbandonare gli altri ha comunque rivelato l'attaccamento particolare per 'Dead man walking' e 'Thelma & Louise' "perché hanno avuto il merito di alimentare il dibattito su due temi allora poco frequentati al cinema: la pena di morte e lo stupro".

Ma dal momento che Sarandon, oltre che attrice è anche donna impegnata in tante battaglie civili e politiche, non sono mancati accenni alla situazione attuale e alla guerra che vede di fronte Israele e Palestina: "E' una guerra che la stragrande maggioranza degli americani non vuole ma nonostante ciò Biden continua a non capirlo. Mi chiedo se questa sia democrazia. Penso che è il motivo per cui sarà difficile che a novembre venga rieletto".

Alla fine, qualche autografo firmato prima di risalire sulla macchina che l'ha portata ad un pranzo offerto alla giuria dal presidente del Festival Stefano Gallini Durante ma prima, alla conclusione dell'incontro, un siparietto inaspettato quando le è stata consegnata una maglia del Genoa (i suoi figli saranno domani al Ferraris per assistere alla gara dei rossoblù contro il Sassuolo) con il suo nome dietro e il numero 11. L'ha scelto lei ma non ha voluto dire perché.