Cultura e spettacolo

Oltre ai fumetti sono presenti anche numerosi cimeli, come il cannocchiale di Garibaldi o la poltrona sulla quale venne curato quando "fu ferito ad una gamba", come recita la famosa canzone, per un racconto che si sviluppa tra realtà e finzione
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GENOVA - Tutti conosciamo Giuseppe Garibaldi, il supereroe nostrano che ha sconfitto gli zombie. A dire il vero la storia non è andata esattamente così ma si vede anche questo nella mostra "Risorgimento a fumetti", visitabile nel Museo del Risorgimento Mazziniano fino al 15 giugno, che tra realtà e finzione racconta la storia dei protagonisti dell'unità d'Italia.

"Io mi paragono sempre scherzosamente al Doc Brown di Ritorno al futuro, in piedi sul water, attaccando un orologio - racconta Andrea Guglielmino, sceneggiatore del fumetto Garibaldi Vs Zombies realizzato insieme al disegnatore Fabrizio de Fabritiis, a cui è stata dedicata una sala della mostra -. Io non stavo attaccando l'orologio ma ero in redazione, faccio il giornalista e stavo cercando un'idea fulminante per un fumetto perché volevo assolutamente scrivere fumetti. Io mi occupo di cinema e non avevo però la possibilità di scrivere personaggi famosi perché non potevo scrivere Dylan Dog, non potevo scrivere Batman perché non avevo i diritti per questi personaggi. E a un certo punto, siccome fumavo il sigaro, guardai sulla mia scrivania e vidi questa scatola di sigaro Toscano con Garibaldi, con questo tricolore brandito con una posa eroica: ho subito pensato che fosse il nostro Capitain America. Anche se non ha dei superpoteri, però è un'icona talmente importante che ho detto: ecco, questo è il mio supereroe italiano, posso trasformarlo in un supereroe".

L'idea di farlo lottare contro degli zombie è arrivata subito dopo e ricalca un certo cinema americano, "quello dei cheap movie però attraverso un fumetto che invece spero sia di qualità" spiega Guglielmino. infatti nel fumetto non ci sono orde ma "tre o quattro zombie, perché volevamo simulare un filmaccio è fatto con due soldi". Garibaldi è un eroe che ha già dimestichezza con il soprannaturale nella realtà del fumetto, che è parallela alla nostra: si parte dalla battaglia di Calatafimi ma Guglielmino assicura che il lettore capisce immediatamente che non ci troviamo nel nostro mondo. Garibaldi lotta contro gli zombie "perché sta scritto nel titolo. Semplicemente appaiono gli zombie. Non c'è una spiegazione, come un sogno delirante. Però per il lettore evidentemente ha funzionato perché abbiamo avuto molti riscontri positivi".

L'intuizione della mostra "nasce da un'idea di Elena Putti, direttrice del Museo del Risorgimento mazziniano di Genova, che mi ha coinvolto inizialmente in amicizia e poi su quest'onda ho coinvolto direttamente la Genova Comics Academy, che la scuola che presiedo da ormai dodici anni, dove insegniamo a fare fumetti - racconta Andrea Piccardo, curatore della mostra -. Quale occasione migliore quella di affidare al racconto a fumetti la storia di un eroe italiano? L'hanno fatto in tanti, era la soluzione evidentemente più bella e più divertente per noi italiani di rappresentarci eroicamente nella storia. Garibaldi, Mazzini, Anita Garibaldi, Nino Bixio sono tutte figure iconiche, che hanno tante storie da raccontare".

Ci sono anche sale dedicate all'autore Tuono Pettinato e alla Disney con le avventure di Topolino e Paperino ambientate ovviamente anche a Genova: "Chi viene alla mostra lo scopre come era fatta piazza Caricamento nella ricostruzione storica che è stata fatta da uno dei nostri grandi autori genovesi che lavora in Disney, Andrea Freccero - spiega Piccardo -. Abbiamo questa enorme piazza Caricamento bellissima è un'opera d'arte rappresentata come fu, non come adesso".

Oltre ai fumetti sono presenti anche numerosi cimeli, come il cannocchiale di Garibaldi o la poltrona sulla quale venne curato quando "fu ferito ad una gamba", come recita la famosa canzone, "e chi viene alla mostra scopre come è successo - spiega Piccardo -. Abbiamo preso delle tavole a fumetti dove c'erano i cimeli che sono esposti all'interno della mostra. Abbiamo dovuto fare una ricerca abbastanza approfondita per riuscire a trovare tutti i cimeli, però chi verrà alla mostra troverà dei riferimenti curiosi, che magari normalmente non si citano e non si conoscono".