"La netta opposizione dell'espressione artistica alla presunta neutralità del diritto - ha scritto la filosofa statunitense Martha Nussbaum - è funzionale a deprimere il senso critico. «Oggi noi siamo abituati a considerare la letteratura un optional: per quanto grande, essa esiste al di fuori del fronte compatto del pensiero politico, economico e giuridico, appartiene a un altro dipartimento universitario, è ancillare e non competitiva. Vi sono, viceversa, ottime ragioni per farle un posto non solo nelle nostre case e scuole, a foggiare le percezioni dei nostri figli, ma in tutti protocolli dell'alta formazione e non per ultimo nelle facoltà giuridiche".
Raccogliendo il guanto di sfida, un gruppo di docenti di Giurisprudenza e di Lettere dell'Università di Genova incrociano le armi, non senza l'intervento di alcuni illustri ospiti esterni. Uomini di penna e di legge si sono spesso, nella storia, guardati con diffidenza, ma altrettanto spesso hanno colloquiato, cogliendo nel diritto un importante fattore di condizionamento della creazione letteraria e nella letteratura una potente forza promozionale e innovatrice delle istituzioni giuridiche. Alle prospettive future del dialogo tra le due sponde è dedicato un convegno, 'Diritto e letteratura: prospettive per la didattica e per la ricerca', che si terrà venerdì 17 e sabato 18 novembre nell'Aula Magna della Facoltà di Lettere, in via Balbi 5.
IL COMMENTO
Regionali, alla Liguria servono politici che sappiano domandare scusa
Il nuovo Galliera non si tocca. Sarebbe un disastro per la sanità