Cultura e spettacolo

Al via la rassegna fino al 22 aprile "Questo spazio è già pieno", con installazioni luminose, videoarte, Nft
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GENOVA - Sta prendendo forma il nuovo centro d'arte multimediale e contemporanea che porta nel cuore di Dinegro da lunedì 17 a sabato 22 aprile una rassegna che svela con incontri, mostre temporanee e laboratori gli spazi dove ad ottobre inaugurerà il Maiiim. "Questo spazio è già pieno" - così si intitola la rassegna per cui è obbligatorio prenotare inviando una mail ad  - e offre l'occasione di ammirare installazioni luminose - come "Time Matters", donazione dell’artista tedesco Jan Kuck che scaturisce dalle riflessioni in pieno lockdown, il tempo conta - e non solo. 

"Qui parliamo di multimediale, parliamo di opere di media art, di tutta quell'arte che non ha delle dimensioni fisiche, di tutta quell'arte che non si misura con il metro, ma si misura col tempo: dalla performance alla videoarte alle installazioni. Già oggi in questa apertura abbiamo in mostra, per esempio, i primi Nft registrati a nome Maiiim, abbiamo le prime performance realizzate qui durante il lockdown"

A guidarci all'interno di questo palazzo che si trova di fronte alla stazione metro di Dinegro è Virginia Monteverde, ideatrice e direttrice del Centro. Tra le opere che si potranno ammirare spiccano il tavolo touch immersivo della realtà genovese SPX Lab, che permette di interagire virtualmente con l’opera dell’artista Michelangelo Pistoletto "Il Terzo Paradiso", dal punto di vista delle forme ma anche delle parole e delle emozioni, ma anche 'conversando' con l'artista. L'installazione vuole mettere in stretto contatto spettatore, opera d'arte e artista, facendo anche riflettere il pubblico

E poi "TAPE MARK 1" di Nanni Balestrini, una ricostruzione di un'opera del 1961 in cui l'artista sperimentò uno dei primi casi di poesia elettronica e automatica. La storia è particolare perché nasce da un regalo che Emiliano Russo del Museo Interattivo di Archeologia Informatica di Cosenza voleva fare a Balestrini: dopo aver tentato di recuperarne l'originale, è nata una ricerca densa di spunti e di idee, culminata in un incontro con il maestro e in un televisorino in legno, fedele nell'algoritmo originale che combina tre diverse poesie generando casualmente milioni di combinazioni possibili diversi. 

"C'è un misto di casualità e di regole predeterminate, per cui il numero di combinazioni possibili è comunque altissimo: la casualità infatti dell'algoritmo incontra il gusto di Nanni Balestrini, che scarta tutti gli accostamenti ritenuti poco corretti"

Non solo un museo ma questo palazzo diverrà anche una vera e propria casa per l'arte e gli artisti, in un luogo unico la cui vista lascia senza parole: spazia dal centro di Genova, al Porto Antico, fino ai binari che scorrono sotto fino alla stazione di Piazza Principe e abbraccia anche la Lanterna. "Questa è una zona che ha bisogno di essere riqualificata", aggiunge la direttrice del Maiiim che sogna un centro vivo, attivo, sempre in movimento come le opere d'arte che ospita, aperto ai giovani e non solo, ricco di idee e dinamico. 

"Apriremo presto questa residenza d'artista, una residenza con soggiorni dai due ai tre mesi che ospiterà artisti in arrivo da tutte le parti del mondo che  potranno lavorare, creare, visitare la nostra città, il nostro territorio per poi realizzare un'opera d'arte da lasciare in collezione al Maiiim che costruirà anche così la sua sua collezione"

E questa rassegna, promossa da Art Commission Aps e realizzata con il supporto della Camera di Commercio di Genova e la collaborazione del Goethe Institut Genua, in parte anticipa la volontà di essere un luogo di incontro e confronto, tra artista e pubblico come nel caso di Leo Erken, olandese, che il  il 19 aprile presenta al MAIIIIM l’opera realizzata con Frieda Gustavs dal titolo "Walzer", un’esperienza di realtà virtuale immersiva. Ma anche tra uomo e natura, come dimostra il laboratorio tenuto da Paolo Bonelli, autore di CoScienza Ambientale. O ancora l'incontro col futuro, come nella presentazione di Ennio Bianco, che affronterà proprio l'intelligenza artificiale attraverso "La Maschera del Tempo", un’impegnativa opera audiovisuale che narra il mito del Minotauro, di Minosse, di Pasifae e di Dedalo. E per scoprire come nasce una rassegna o un centro di arte multimediale sarà il compito di Federico Bonelli, co-curatore della rassegna, quello di raccontarlo il 18 aprile, trasmettendo al pubblico anche la passione e l'entusiasmo per l'arte contemporanea in uno spazio che mancava a Genova

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