Cultura e spettacolo

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E' morto a 88 anni, nella sua casa di Ruta di Camogli, Luciano Lanfranchi, pianista, didatta, organizzatore di eventi musicali, già direttore del conservatorio Paganini.

Bergamasco di nascita, genovese e ligure di adozione, non vedente, si era formato a Parma per poi perfezionarsi alla Chigiana di Siena. Docente per molti anni al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, nella sua casa silenziosa sulla Ruta aveva ricavato uno studio-bunker dove sono passati decine e decine di studenti, ma anche tantissimi colleghi a parlare, a programmare e immaginare percorsi artistici. Tra i fondatori del Gruppo Promozione Musicale Golfo Paradiso, ne è stato fino all'ultimo infaticabile direttore artistico contribuendo in maniera determinante alla crescita dell'Associazione e al suo radicamento nel territorio.

"L'essere musicista mi appaga totalmente - aveva dichiarato anni fa in una intervista - Mi manca solo il tempo per fare tutto quello che vorrei. Ad esempio mi piacerebbe studiare il clavicembalo per capire meglio il periodo barocco e vorrei approfondire il repertorio del primo Novecento". Pianista di raffinata sensibilità, Lanfranchi sapeva andare oltre la nota per approfondire il pensiero dell'autore sul piano del fraseggio, delle dinamiche, dei colori: la sua lettura era completa, la tecnica non era il fine, ma il mezzo per entrare nel linguaggio dell'autore e "interpretarlo" nel modo più completo e profondo. "Amo soprattutto i classici - aveva dichiarato -. Haydn, Mozart e Beethoven sono gli autori che prediligo interpretare anche se mi attrae il nostro secolo. Non a caso ho inciso l'opera completa di Casella, l'opera di Respighi, diverse pagine di Berg". Il rosario si terrà nella Chiesa di N.S. del Boschetto domani, lunedì, alle ore 17. Il funerale, nella stessa Chiesa, è fissato per martedì alle ore 10.