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E' stato uno dei più grandi artisti che Genova abbia mai avuto in tutta la sua storia. Un genio ma anche persona di una dolcezza e di una semplicità uniche. Scenografo, animatore, illustratore, maestro in ogni campo dell'arte applicata, Lele Luzzati è stato due volte candidato all'Oscar nella categoria dei film di animazione: nel 1964 per 'La gazza ladra' e nove anni dopo per 'Pulcinella'.

Continuamente in giro per il mondo per la sua professione rimase comunque sempre a vivere a Genova, dove era nato il 3 giugno 1921 e dove insieme ad Aldo Trionfo e Tonino Conte nel 1975 fondò il Teatro della Tosse che rimane ancora oggi una delle grandi realtà culturali della città. Se ne andò improvvisamente la notte del 26 gennaio 2007 nella casa di Castelletto dove aveva vissuto per tutta la vita. Dall'archivio storico di Primocanale il servizio di quel giorno

RAPALLO - Uno spettacolo decisamente acrobatico, con funamboli e artisti di grande livello, ma anche un messaggio importante dedicato alla natura: è uno degli eventi più importanti, grazie al Circumnavigando festival, del Xmas festival di Rapallo, fino al 7 gennaio. "Presa diretta" vi accompagna nella cittadina del levante, non solo per assistere a questo evento ma anche per respirare l'atmosfera della cittadina. 

GENOVA - Un viaggio, insieme alla presidente di Amt Ilaria Gavuglio, e con il responsabile di esercizio Daniele Busallino, sulla funicolare Zecca - Righi di Genova: scopriremo in "Presa diretta" quale è stata l'origine dell'impianto che ha di recente compiuto 120 anni, lungo 1,4 km, e che in 12 minuti sale di 300 metri, con una pendenza massima del 35%. Vi mostreremo i meccanismi, nella sala macchine, e la vista meravigliosa che si gode dalle cinque terrazze panoramiche del Righi, la più alta appena riaperta dopo una ristrutturazione e che contiene anche i pannelli esplicativi della vista a 360 gradi. 

GENOVA - Come pugili, anche i cantanti si scatenano sul palcoscenico e sono abituati a combattere per farsi avanti. E' questo quello che lega gli interpreti ai loro personaggi, così come è stato questo a legare Édith Piaf e Marcel Cerdan. Dalla "strada" al successo, due vite straordinarie che si sono incrociate quasi per caso, in una storia d'amore immortale. A renderla ancor più unica è l'opera di Maurizio Fabrizio che per il Teatro Carlo Felice ha composto la sua prima opera lirica. 

Lunghi applausi per la prima dell'opera, nonostante il coro a ranghi ridotti a causa dello sciopero. Il cast entusiasta nel portare in scena un'opera nuova che consacra l'immortale amore tra la cantautrice francese e il boxeur. Per Salome Jicia interpretare "Édith è una grande responsabilità, quando era bambina la amavo e le sue canzoni mi rimanevano in testa tutto il giorno. Era una piccola donna che sapeva amare in grande", racconta a Primocanale. Anche Francesco Pio Galasso si rivede molto nel suo Marcel: "A lui mi accomuna il fatto di lottare sempre, giorno dopo giorno, per andare avanti e fare strada". L'antagonista, Jake LaMotta, è impersonato dal baritono Claudio Sgura, che sottolinea come "il toro scatenato - come vuole il suo soprannome - si scatenava quando entrava sul ring, così come noi cantanti lirici: quando siamo sul palcoscenico diventiamo dei tori scatenati. È un'opera bellissima, in cui la musica tocca il cuore".

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GENOVA - Il Carlo Felice ha chiuso la prima parte della stagione lirica ospitando la prima assoluta di "Edith", opera in un prologo e due atti di Maurizio Fabrizio su libretto di Guido Morra. Lo spettacolo è andato in scena nonostante lo sciopero indetto dalla sigla sindacale Snater che conta molti iscritti nella compagine corale. Il sovrintendente Claudio Orazi, prima dell'alzarsi del sipario, scusandosi con il pubblico per il disagio, ha annunciato che lo spettacolo si sarebbe realizzato ugualmente con il coro a ranghi ridotti.

"Edith" racconta una vicenda reale, la storia d'amore di Edith Piaf e del pugile Marcel Cerdan, finita con la morte di Marcel in un incidente aereo. L'opera si articola in un prologo e due atti. Nel prologo, il dialogo fra Edith e la cameriera Marie apre una finestra su sentimenti, fragilità e sui sogni di Edith.

Poi i due atti che hanno entrambi al centro il ring: nel primo Cerdan conquista il titolo mondiale, nel secondo lo perde. Due grandi momenti corali intorno ai quali Fabrizio e Morra raccontano il grande amore, fino alla scena finale: Edith nel suo camerino in teatro, viene informata dell'incidente occorso all'amato e disperata decide lo stesso di salire sul 'suo' ring, il palcoscenico e dedicare a Marcel il concerto. Sul piano musicale, Fabrizio ha costruito una partitura densa di slanci lirici che richiamano il mondo pucciniano in un contesto armonico di facile approccio.

Sul podio Donato Renzetti ha assicurato una lettura vibrante, ben coordinata fra buca e palcoscenico con momenti di elegante respiro melodico. Ineccepibile il cast dominato da Salome Jicia, splendida Edith sul piano vocale e scenico. Accanto a lei il tenore Francesco Pio Galasso ha dato brillantemente voce e corpo a Cerdan. Completavano il cast Claudio Sgura, Blagoj Nacoski, Giovanni Battista Parodi, Alen Sautier, Valentina Coletti, Manuel Pierattelli e Marco Camastra.

All'Accademia Ligustica era affidato l'aspetto visivo. Le studentesse coinvolte, coordinate da Elisabetta Courir (regia), da Francesca Marsella (allestimento scenico), da Angelo Boriolo (video) da Luciano Novelli (luci) hanno puntato su una scena spoglia con un piano inclinato che si trasforma in ring e hanno garantito una lettura pulita, intensa nella resa psicologica dei due protagonisti. Un lavoro incisivo e davvero coinvolgente nella cura della gestualità, delle luci, dei video, delle immagini proiettate.